Se Fanfani piace al ministro Boschi

La lettera

L'editorialista de La Nazione Marcello Mancini

L'editorialista de La Nazione Marcello Mancini

Firenze, 23 luglio 2014 - CARO DIRETTORE, mi ha sorpreso che il ministro Boschi abbia citato Fanfani nel suo discorso in difesa della riforma del Senato. Meno male. Questi giovani politici ‘nati imparati’ dovrebbero studiare di più i padri nobili della Repubblica e apprendere da loro il modo di governare la democrazia. che ci garantisce da 70 anni la libertà che grazie anche a loro ci è stata restituita. Sirio B., Castelnuovo B.

Risponde il Direttore de La Nazione Marcello Mancini

IL MINISTRO Boschi viene da Arezzo, come Fanfani, e forse anche per questo ha scoperto l’attualità del pensiero del suo conterraneo. Ma che il pantheon di questi giovani debba essere più affollato di figure che hanno fatto la storia dell’Italia moderna è una grande verità. La politica una volta era affidata a costituzionalisti, avvocati, docenti universitari che avevano maturato esperienze solide. Da quando per una sorta di taumaturgica depurazione sono state aperte le porte alla società civile, in Parlamento è capitato di tutto, e molti neofiti con una preparazione pari a zero. I personaggi acchiappavoti (ma poi è stato veramente così?) - magari vip di spettacolo, tv e sport - hanno sfrattato la classe dirigente consolidata, portando il loro nome ma non sempre una capacità specifica. Siccome oggi stiamo vivendo un altro rinnovamento, praticamente una rivoluzione, citazioni come quelle che ha fatto il ministro Boschi almeno confortano e danno la misura (speriamo non sia un’illusione) anche di una umiltà storica, di cui c’è bisogno. 

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