Materne, il caso delle ore appaltate alle cooperative: presidio di genitori e insegnanti sotto Palazzo Vecchio

Molti dei manifestanti hanno assistito ai lavori del Consiglio comunale per seguire il dibattito sul tema. Il 2 aprile l'incontro con l'assessore Giachi / VIDEO: IL PRESIDIO 'L'INFANZIA NON SI APPALTA' / LE INIZIATIVE DI PROTESTA LANCIATE DAI GENITORI / LA LETTERA DEL VICESINDACO ALLE FAMIGLIE / ORE APPALTATE, GENITORI IN POLEMICA / LE MAMME DELLA VILLANI CONTRO PALAZZO VECCHIO / IL GRUPPO FACEBOOK

Il presidio sotto Palazzo Vecchio

Il presidio sotto Palazzo Vecchio

Firenze, 30 marzo 2015 - Genitori e insegnanti delle scuole materne comunali fiorentine sotto e dentro Palazzo Vecchio per esprimere la propria contrarietà alla scelta del Comune di appaltare le ore pomeridiane alle cooperative in occasione della discussione in Consiglio comunale sul bilancio. Si sono ritrovati all'ingresso del palazzo comunale verso le 15 per poi entrare ad assistere alla seduta dell'assemblea consiliare per seguire il dibattito sul tema. Poche le mamme, più le insegnanti e le personalità politiche a quello che è solo il primo di una serie di appuntamenti lanciati dalla pagina Facebook 'L'infanzia non si tocca' (oltre 4mila 'Mi piace') per questa settimana. 

"Come genitori siamo sconvolti: i nostri figli si ritroveranno in una situazione in cui si sentiranno assolutamente spaesati in nome di un esperimento" afferma Valentina Bianchi, una mamma della Vittorio Veneto. "Li sta mettendo in mano a persone che non hanno fatto con loro un percorso, che non portano avanti un progetto da anni".

"Siamo stati informati della decisione senza che ci potesse essere prima un minimo di confronto": racconta Fabia Pandolfi, insegnante della Vittorio Veneto. "Il fatto di appaltare il servizio a privati non ci piace per niente - prosegue -: pensiamo che poi sarà una scuola a metà".

"La nostra non è una lotta contro gli educatori delle cooperative - precisa Maria Rosaria Maddalena, anche lei maestra della Vittorio Veneto -. E' una figura professionale che stimiamo molto, con cui collaboriamo. Però, come ci confermano anche loro non hanno le stesse nostre competenze pedagogiche e didattiche".

"Il settore rimarrà pubblico perché pagato con soldi pubblici ma non sarà lo stesso dell'essere gestito interamente dal Comune, con l'esperienza e la cultura di scuola che a Firenze in decenni è stata portata avanti - sottolinea Lucia Bruschi della scuola materna di Castello -. La scuola comunale storicamente è antecedente anche alla scuola statale: ha un patrimonio da preservare".

"L'assessore all'istruzione non ci sta proponendo l'esternalizzazione come una riforma - afferma Valentina Bianchi -, ma come una soluzione di ripiego a un problema burocratico, amministrativo: e questo secondo me è inaccettabile. Esternalizziamo qualcos'altro, non l'infanzia dei nostri bambini".

Venerdì scorso, con un'assemblea, i sindacati hanno deciso lo stato di agitazione degli addetti per protestare contro la decisione di Palazzo Vecchio. 

Il sindaco Dario Nardella si è oggi pronunciato in merito alla decisione di appaltare il pomeriggio scolastico in alcuni istituti comunali a cooperative, in conseguenza dell'impossibilità economica di sostituire 64 insegnanti che quest'anno cesseranno il servizio. Una scelta effettuata in via sperimentale da Palazzo Vecchio che ha incontrato la forte contrarietà dei sindacati, i quali hanno indetto lo stato di agitazione e presidi di protesta (tra i quali anche uno questo pomeriggio a Palazzo Vecchio). "Dico alle mamme, ai genitori dei nostri bambini: non chiuderemo nemmeno una classe - ha rassicurato Dario Nardella -, come qualcuno avrebbe anche preteso, di fronte alla necessità di gestire le risorse che abbiamo a disposizione. Al contrario, aumenteremo e miglioreremo i servizi integrandoli con tante offerte aggiuntive". "Il modello su cui puntiamo - ha aggiunto Nardella - ha già avuto un grande successo: è il modello che abbiamo già sperimentato con i nostri nidi, non è il modello della privatizzazione, come qualcuno in malafede vuol fare credere, ma è quello dell'alleanza tra pubblico, cioè il comune, e il privato sociale, in questo caso imprese cooperative che garantiscono professionalità per la migliore risposta che si può dare ai nostri bambini. Trovo curioso che si annunci l'agitazione sindacale quando non abbiamo predisposto nemmeno mezzo licenziamento", ha concluso il sindaco.

"Noi non cediamo di un millimetro - ha commentato Stefano Cecchi, della rsu di Palazzo Vecchio, in risposta alle parole del sindaco -: vogliamo l'assunzione dei docenti necessari a tempo determinato e rigettiamo in toto l'impostazione del sindaco Nardella, con cui in pratica si cede all'esterno il servizio scolastico". "In questo modo si crea solo precarietà: avverrà tutt'altro rispetto al promesso miglioramento del servizio. Inoltre non è vero che non ci sono soldi per rimpiazzare i 64 insegnanti che se ne vanno: per assumere chi vogliono, i soldi li trovano sempre". "E non ci fermeremo" assicura Cecchi.

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