Piano B, i prof fiorentini restano a casa. Al rientro in classe è subito agitazione

Poco punteggio rispetto ai colleghi del Sud. Ora attesa per le supplenze

Insegnante

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Firenze, 3 settembre 2015 - INCREDIBILE ma vero. Nessun fiorentino ha ottenuto la cattedra grazie al piano B di assunzioni. «Questo è almeno ciò che risulta a noi», affermano all’unisono i sindacati. Eppure a far domanda erano stati in 141. «Che pochi ce l’avrebbero fatta ce lo aspettavamo – dice Paola Pisano dell’Flc-Cgil –. Specialmente nelle graduatorie dell’infanzia e della primaria i nostri docenti hanno poco punteggio, rispetto ai candidati di altre regioni». Sono soprattutto i prof del Sud a portare in dote una valanga di punti.

«L’ABBIAMO visto un anno fa, quando nell’infanzia ci sono stati 200 inserimenti. Persone che sono passate in blocco davanti ai nostri docenti inseriti nelle Gae», aggiunge Pisano. «Non è una brutta notizia. Nessun collega dovrà fare le valigie per andare a Trieste o a Napoli – la butta lì un docente, rientrato nella fase A –. È molto meglio rientrare nella fase C delle assunzioni». Insomma, l’attesa al pc dei fiorentini non ha portato alcun frutto. La mail ministeriale in cui si annunciava l’immissione in ruolo non è arrivata. Così, chi non era tra gli 897 assunti delle fasi zero ed A dovrà adesso aspettare l’assegnazione delle supplenze annuali. Entro l’8 settembre tutto dovrà essere concluso, perché gli assunti nella fase B hanno tempo fino all’11 per accettare. «E’ importante accettare la proposta di nomina e poi magari rifiutarla per una supplenza annuale», ricorda Claudio Gaudio della Cisl. In quel caso uno ‘congela’ la cattedra a ruolo per un anno, con la speranza di ottenere un anno dopo l’avvicinamento a casa. Come sentono parlare di piano di assunzioni, schiumano invece rabbia gli abilitati di seconda fascia. Spiega la situazione Nicola Iannalfo del coordinamento docenti precari. «Il problema è che noi siamo stati esclusi dal piano di assunzioni. Questo perché all’abilitazione non è stato attribuito un valore concorsuale». In Toscana sono 2mila i prof di seconda fascia. Un migliaio a Firenze. «Ci troveremo a occupare i posti residuali in qualità di supplenti. Poi, pur avendo dieci, anche quindici anni di insegnamento alle spalle, dovremo fare un concorso per entrare in ruolo», allarga le braccia Iannalfo. Intanto, per il capoluogo toscano il primo giorno di scuola sarà ancora una volta all’insegna della protesta. Tutte le associazioni sindacali, ad esclusione della Uil, hanno indetto un’assemblea di 4 ore all’Obihall. Ricordiamo infine che durante l’anno saranno fatte ulteriori assunzioni, riferite all’organico potenziato. Docenti insomma che insegneranno quelle materie aggiuntive previste dalla Buona scuola.

«IL GUAIO è che saranno chiamati docenti che già ricoprono un posto come supplente annuale. Insomma, per l’anno scolastico che sta per partire il potenziamento resterà sulla carta», scuote la testa Alessandro Rapezzi dell’Flc-Cgil. Ad accettare potrebbero però essere i prof, inseriti nelle Gae, che insegnano nelle paritarie. «Per loro un no significherebbe perdere la possibilità di lavorare nello Stato», riflettono dalla Cgil. Un duro colpo per le paritarie, che a gennaio potrebbero vedere alcuni loro docenti con le valigie in mano.

Elettra Gullè

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