Sciopero generale del pubblico impiego, corteo e comizi

Martedì 3 maggio la manifestazione a Firenze ha inizio alle 9.30 in piazza Indipendenza

In corsia (foto d'archivio)

In corsia (foto d'archivio)

Firenze, 2 maggio 2016 - Domani, martedì 3 maggio, sciopero del pubblico impiego in Toscana. Riguarderà oltre centomila dipendenti dei settori sanità, enti locali, Regione, Ministero, Enti pubblici non economici, servizi socio sanitari privati. Salvi i servizi essenziali previsti della legge. 

 I 'nodi' sono il rinnovo dei contratti nazionali e l'aumento delle retribuzioni ferme da oltre sei anni, la valorizzazione dei contratti di settore, il rilancio della contrattazione decentrata, il superamento dei vincoli della legge Fornero sulle pensioni e lo sblocco del turnover.

Alle 9.30 è fissato il concentramento in piazza Indipendenza, successivamente è in programma un corteo per le strade di Firenze che terminerà con i comizi finali in piazza SS Annunziata. I tre sindacati, Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Fpl e Uil-Pa, chiedono ancora di rafforzare il confronto regionale e aziendale sugli effetti della riforma del sistema socio sanitario regionale per valorizzare il lavoro e migliorare la qualità dei servizi; di garantire il posto di lavoro nei cambi di appalto e nei processi di riorganizzazione e un piano di assunzioni per mantenere la qualità e quantità dei servizi erogati e ridurre le liste di attesa in sanità ed infine aprire un confronto con la Regione sull'assetto istituzionale e delle funzioni, per scongiurare le pesanti ricadute occupazionali e sui servizi ai cittadini e alle imprese prodotte dalla riforma della pubblica amministrazione che dopo le provincie toccherà uffici e lavoratori di prefetture, camere di commercio, ministeri, Inps ed Inail. Lo sciopero riguarderà oltre 100mila dipendenti pubblici toscani.

«Oggi è il tempo della svolta - ha sottolineato Alice D'Ercole, segretaria generale Fp Cgil Toscana. È il tempo di invertire la politica di disinvestimento e tornare a fare dei servizi pubblici la leva ed il motore dello sviluppo, di rinsaldare il patto di solidarietà su cui si è retto il Paese dal dopoguerra ad oggi, c'è l'esigenza di un sistema di tassazione generale che garantisca equità e universalità di accesso ai servizi pubblici. È il tempo di costruire uno Stato più eguale, dove i servizi pubblici tornino ad essere diritti di cittadinanza».

"Sei anni e mezzo di blocco del contratto nazionale, per cui 3,2 milioni di lavoratori in Italia di cui oltre 100 mila in Toscana si vedono negato un diritto fondamentale. È per questo che domani i lavoratori pubblici toscani sciopereranno e manifesteranno a Firenze", ha evidenziato il segretario generale della Funzione Pubblica Cisl della Toscana, Marco Bucci. "Senza questi servizi - dice Bucci - il Paese va a rotoli e le comunità vengono abbandonate. Assistiamo a una tattica scorretta e irresponsabile da parte del Governo: quella di giocare a fare i sordi e ad alterare spocchiosamente lo stato delle cose".

"Nel 2016 sono 6 anni che i Ccnl nella Pubblica Amministrazione non vengono rinnovati nonostante una sentenza chiara della Corte Costituzionale che stabilisce come il rinnovo del contratto sia un diritto per i lavoratori e un dovere per il Governo della Repubblica - hanno sottolineato il segretario generale della Uil Fpl Toscana, Mario Renzi, e il segretario della Uil PA, Enzo Feliciani -. Viceversa il Governo ha messo in campo un processo schizofrenico in questi anni che procede solo su una azione di rilegificazione dei rapporti di lavoro, di annullamento della contrattazione e degli spazi di partecipazione dei lavoratori e dei corpi intermedi sociali".

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