"Riportiamo l'Ultima cena a casa". L'Opera di S. Croce lancia una raccolta fondi

L'opera del Vasari fu tra quelle più danneggiate nell'alluvione del 1966

La conferenza stampa di Irene Sanesi,  Opera di S. Croce (Umberto Visintini/New Press Photo

La conferenza stampa di Irene Sanesi, Opera di S. Croce (Umberto Visintini/New Press Photo

Firenze, 2 luglio 2015 - Una grande campagna di raccolta fondi (o "crowfunding" come si dice oggi) per riportare 'a casa' l'Ultima cena del Vasari, una delle opere custodite nel cenacolo della basilica di Santa Croce a Firenze più danneggiata dall'alluvione del 1966: ad annunciare l'obiettivo, è stata la nuova presidente dell'opera che presiede alle attività museali del complesso, Irene Sanesi.

«Vogliamo realizzare questo progetto in tempo per presentarlo in occasione del grande anniversario dei 50 anni dell'alluvione, nel 2016 - ha spiegato Sanesi - per quel momento vogliamo assolutamente riportare alcune grandi opere a casa: tra queste l'Ultima Cena di Giorgio Vasari, la grande danneggiata dal disastro del '66 insieme al Cristo Crocifisso di Cimabue. A tal fine avvieremo una campagna di raccolta fondi come abbiamo fatto con l'intervento di recupero della Cappella dei Pazzi». Per la Cappella l'Opera ha attivato una campagna sul sito Kickstarter, fissando l'obiettivo di ottenere una soglia minima di 85mila dollari. La somma ottenuta ha poi superato i 102mila.

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro