Toscana, l'economia ancora in difficoltà. Quattromila aziende in meno nel primo trimestre. Ma ci sono segnali incoraggianti

La ricerca di Banca Popolare di Vicenza alimenta le speranze di una inversione del trend. Ottimi risultati per i distretti tessile/abbigliamento di Prato e Arezzo

Un operaio al lavoro (Afp)

Un operaio al lavoro (Afp)

Firenze, 18 settembre  2014 - Ci vuole una forte dose di ottimismo per sperare in dati positivi dell'economia, ma (almeno per la Toscana) la ricerca congiunturale del centro studi di Banca Popolare di Vicenza alimenta le speranze di una prossima inversione del trend sia nel settore manifatturiero che in quello del commercio.

Nel manifatturiero, si legge nella ricerca, "si registra una stabilizzazione dell’attività produttiva; il commercio al dettaglio, pur rimanendo ancora in territorio negativo, evidenzia un deciso rallentamento del calo delle vendite in atto da oltre 2 anni". Insomma, più che dati positivi, per ora, ci sono dati meno negativi, ma la tendenza, davvero, potrebbe essere incoraggiante. 

I dati relativi al 1° trimestre del 2014 segnalano il proseguimento della riduzione del numero di imprese attive, che risultano in calo di -4mila 67 unità rispetto a fine 2013 (vale a dire circa 45 imprese in meno al giorno), colpendo soprattutto il settore delle costruzioni, il commercio e le attività manifatturiere. Nonostante il progressivo indebolimento del tessuto produttivo, riscontrabile anche a livello nazionale, l’attività produttiva regionale ha evidenziato un’ulteriore fase di stabilizzazione, registrando nel 1° trimestre del 2014 una lieve flessione del -0,2% annuo (in attenuazione dal -0,5% a/a del 4° trimestre 2013). Sotto il profilo dimensionale, le imprese medie (50-249 addetti) e quelle di grande dimensione (oltre 250 addetti) segnalano una buona capacità di far fronte all’attuale difficile contesto economico, registrando entrambe una crescita dei livelli produttivi, mentre le piccole imprese (10-49 addetti) evidenziano ancora maggiori criticità. Segnali solo in parte incoraggianti giungono dalla dinamica del fatturato (-0,1% annuo) e degli ordinativi (+0,2% annuo), che peraltro continuano ad indicare una crescita della domanda proveniente dai mercati internazionali (+1,9% a/a per il fatturato estero e +1,1% a/a per gli ordinativi esteri).

Sul fronte dei consumi, gli ultimi dati diffusi da Unioncamere evidenziano, sempre nel 1° trimestre 2014, un’attenuazione del calo delle vendite al dettaglio (-2,9% annuo, dal -4,7% a/a del trimestre precedente), soprattutto per la grande distribuzione, e la prosecuzione del lungo e faticoso processo di recupero dai valori pesantemente negativi degli ultimi anni. Segnali moderatamente positivi giungono dal movimento turistico della regione, che nel corso del 2013 ha registrato una leggera crescita degli arrivi (+0,8% rispetto al 2012), grazie all’incremento dei turisti stranieri (+4,5% annuo), che rappresentano ormai oltre la metà dei viaggiatori, mentre i turisti italiani si confermano in calo (-3,5% annuo). Le presenze (n° di notti) sono risultate nel complesso stabili, ancora una volta per effetto dell’aumento dei pernottamenti dei turisti stranieri che compensa la riduzione del periodo di soggiorno degli italiani, legata alla minore capacità di spesa delle famiglie.

Relativamente agli scambi commerciali con l’estero, nel 1° trimestre del 2014 le esportazioni toscane, depurate della componente dell’oro grezzo che ha registrato un pesante calo delle vendite, segnalano una dinamica positiva (+2,1% annuo), trainata dalle buone performance di alcuni importanti settori della manifattura toscana, come il tessile e abbigliamento, i macchinari ed apparecchi e gli alimentari e bevande. La competitività internazionale dei prodotti della manifattura toscana è confermata anche  dall’andamento positivo dei distretti industriali locali: ben 11 distretti su 16, infatti, evidenziano una crescita delle vendite all’estero, che testimonia la riconoscibilità e l’apprezzamento di cui godono le eccellenze del territorio. Risultati particolarmente brillanti sono stati conseguiti dal distretto Orafo di Arezzo (+20,5% a/a), dal Tessile e abbigliamento di Arezzo (+20,4% a/a) e di Prato (+13,3% a/a) e dalle Pelli, cuoio e calzature di Arezzo (+13,0% a/a).

Il mercato del lavoro regionale, infine, evidenzia alcuni segnali di stabilizzazione, con il numero degli occupati che, nel 1° trimestre 2014, cresce dell’1,7% annuo ( a fronte della flessione del -0,9% dell’Italia), ma permangono alcuni elementi di criticità, come testimoniato dall’aumento del tasso di disoccupazione all’11% (+1,4 punti percentuali su base annua), che si mantiene, comunque, su livelli ancora decisamente inferiori alla media nazionale (13,6%).

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