Rapina in una gioielleria di via Gioberti in pieno giorno, legato e ferito figlio del titolare

Due banditi sarebbero riusciti a fuggire dopo una colluttazione. Avrebbero portato via diversi preziosi. Si ripropone il problema della sicurezza nella strada LE IMMAGINI

I rilievi alla gioielleria (New Press Photo)

I rilievi alla gioielleria (New Press Photo)

Firenze, 17 aprile 2015 - Rapina in pieno giorno a Firenze in via Gioberti in una gioielleria non lontana da piazza Beccaria. E' accaduto intorno alle 11.30. Due uomini sono entrati nel negozio e hanno costretto il figlio del titolare a consegnare dei preziosi. E' nata da qui una colluttazione tra l'uomo e i due rapinatori. Questi ultimi sono fuggiti mentre per il figlio del titolare è arrivata un'ambulanza che lo ha trasportato in ospedale. Secondo quanto appreso, l'uomo sarebbe stato ammanettato dai rapinatori, che per immobilizzarlo gli avrebbero anche messo del nastro adesivo alle caviglie.  

ERANO GIA' STATI SEGNALATI TIPI SOSPETTI - Una decina di giorni fa il gioielliere di 41 anni rapinato oggi nel suo negozio di via Gioberti, a Firenze, aveva chiamato le forze dell'ordine segnalando la presenza di persone sospette davanti al suo negozio. È quanto raccontato da alcuni negozianti della zona. «Arrivarono i carabinieri con le pistole in mano perché si credeva che fosse una tentata rapina, poi risultò un falso allarme», racconta il titolare di un bar che si trova a poche decine di metri dalla gioielleria. «Alcuni mesi fa in zona c'è stata una rapina in un negozio di bigiotteria appena aperto - racconta -, e poi alcuni furti e taccheggi». Da tempo i negozianti di via Gioberti si sono riuniti in un comitato, che di recente ha incontrato istituzioni e forze dell'ordine proprio per affrontate il tema sicurezza: «La questura ci ha dato due agenti che un giorno a settimana pattugliano la strada», spiega il presidente del comitato, Danilo Bencistà. «Li ringraziamo - afferma -, è tanto ma purtroppo per risolvere il problema non basta». «Inoltre - continua - abbiamo chiesto al Comune di installare delle telecamere, anche a spese nostre, ma non abbiamo avuto risposta». Secondo Bencistà, «negli ultimi tempi la situazione si è aggravata, la via è piena di questuanti e venditori insistenti».

L'IDENTIKIT - Secondo quanto ricostruito riguardo alla rapina, i malviventi, due uomini di corporatura robusta, sono entrati nella gioielleria a volto scoperto spacciandosi per clienti e chiedendo di vedere un gioiello. Quando il negoziante ha dato loro le spalle, lo hanno aggredito con numerosi pugni alla testa, e poi costretto ad aprire la cassaforte e immobilizzato. L'episodio ripropone il problema sicurezza per i negozi del centro. Sono intervenuti il 118 e la polizia. 

"UNA DERIVA DA FAR WEST" - “Non si può risparmiare sulla sicurezza. Bisogna subito incrementare il numero di uomini e di mezzi sulle strade”. Il direttore di Confcommercio Firenze Tiziano Tempestini è netto: “Firenze sta scivolando verso una deriva da far west. Non è ammissibile che in pieno giorno, in una delle vie più chic dello shopping fiorentino, banditi a volto scoperto facciano irruzione in una gioielleria”. “Senza sicurezza, è impossibile far impresa”, il concetto che sottolinea Tempestini. È scossa Sara Manetti, presidente degli Orafi fiorentini: “La situazione è ormai diventata insostenibile. È da anni che rilanciamo l’allarme sicurezza riguardo al nostro settore. Ogni mattina infatti noi andiamo a lavoro, ma non sappiamo se la sera potremo tornare a casa. Vogliamo aspettare il morto prima di intervenire in modo serio e concreto? Le istituzioni devono affrontare subito la questione. E cercare di risolverla investendo maggiormente sulla sicurezza, che riguarda noi così come ogni singolo cittadino”. “Di questo passo – conclude Manetti, - dovremo attrezzarci con delle guardie armate di fronte alle nostre vetrine, proprio come accade nelle città considerate tra le più pericolose al mondo”.

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