Se le zuppe giapponesi sposano la tradizione fiorentina...

Un esperimento unico in città: nella trattoria / gastronomia anche il ramen con la porchetta

Taka e Kiyoe Kono

Taka e Kiyoe Kono

Firenze, 6 aprile 2016 - L'autenticità dei sapori toscani ha sposato quella delle ricette giapponesi. A tenere insieme il bizzarro connubio è la cucina di Taka e Kiyoe Kono, marito e moglie provenienti da Kawagoe, paese tutto ciliegi e canali, vicino Tokyo. Ramen e sushi sì e nell'attività, che la coppia nipponica ha rilevato in piazzale Donatello, c'è molto di fiorentino.

Perché Taka Kono, con un passato in città, ritorno in Giappone e poi di nuovo a Firenze, si è dedicato con grande senso di autenticità alla storica bottega, unica nel suo genere, mantenendone intatte le proposte. Così, a pranzo, le dipendenti che lavorano lì già dall'ultima gestione, preparano piatti toscani, e la sera la gastronomia / trattoria 'Hibiki-àn' offre, dal lunedì al venerdì dalle 19 alle 22 e il sabato anche a pranzo dale 12 alle 14, ramen, ovvero le zuppe d'Oriente, e molto altro.

Perché questa scelta?

"L'anno scorso cercavamo un ristorante per fare cucina giapponese poi abbiamo trovato questa gastronomia. Mia moglie è cuoca e io ho scelto di comprare l'attività lasciando tutto com'era e offrendo ai clienti anche la possibilità di provare piatti giapponesi".

Non solo sushi...

"All'inizio abbiamo proposto un piatto della nostra tradizione una volta a settimana nel menù. Ora c'è molta varietà: dal maiale e manzo con verdure cucinato come fosse un hamburger, al maiale marinato nella soya (syoga-yaki), poi la pasta di riso con verdure (haru-same), sushi, ramen con varianti che qui possiamo azzardare".

Per esempio?

"Nel ramen mettiamo sempre carne e sotto il suggerimento di un cliente abiamo provato ad aggiungere la porchetta. Un gustoso esperimento!"

E per i prodotti dove vi rifornite?

"Ci sono alcuni rivenditori in città ma certe cose davvero particolari, come la salsa miso-dare, arriva direttamente dal ristorante 'Hibiki', in Giappone"

A Firenze la bottega è molto nota nel quartiere perché storica, facile ambientarsi?

"Il vecchio proprietario ci ha aiutato molto affiancandoci per un mese. All'inizio non è stato semplice per me: anche solo affettare il prosciutto. Ero molto teso, ho fatto dei corsi per avere le abilitazioni necessarie e sul campo, piano piano, ho fatto esperienza. Poi i clienti stessi mi hanno aiutato".

Un esempio?

"Qui si usa molto dire 'altro' per significare che la spesa è finita. Ecco, ci ho messo un po' a capirlo... Però è stato divertente".

E' un'espressione molto colloquiale. Cos'altro c'è di tipico?

"Abbiamo lasciato tutto com'era, il banco offre la stessa scelta di salumi, formaggi e prodotti e anche a noi piace molto mangiare toscano. Si può dire che l'aspetto genuino di questo locale, così come lo abbiamo trovato ha ispirato anche il nostro modo di preparare il ramen".

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