Battistero, maxi pubblicità, vince la caccia al guadagno

In piazza San Giovanni troneggia una gigantografia

La pubblicità accanto al battistero

La pubblicità accanto al battistero

Firenze, 25 giugno 2016 - Il patto della lasagna è spezzato. Lo stereotipo di pizza, lasagne e spaghetti troneggia sulle lavagne che hanno conquistato spazi sempre più ampi in faccia alla cattedrale. Si farà piazza pulita, servono listini più sobri. In piazza ce ne sono. Bisognerà che i più estrosi si adeguino allo stile.

Ha la casacca verde il gestore dell’irish pub di piazza San Giovanni. «Verde come la maglia dell’Irlanda?», chiede l’assessore Giovanni Bettarini. Manco a dirlo, «verde come i Verdi di San Giovanni: ero un calciante», risponde lui, nel giorno della storica finale del calcio in costume andata in archivio come una delle più belle che si ricordino e vinta dai Bianchi sugli Azzurri per un pelo.

Nell'esterofilia del pub, dunque, c’è un cuore fiorentino: anche se gli affari, evidentemente vanno oltre la trippa e il lampredotto che, ormai sono in pochi a mangiare, ma che i fiorentini improvvisamente vorrebbero vedere in vendita ovunque. Sollecitato a togliere le lavagnette che mangiano spazio alla piazza, l’ex calciante non batte ciglio. Un piccolo gesto che vale l’inizio di un percorso virtuoso. Ma la piazza è un circo di colori e richiami turistici di bassa lega.

In questo festival della pizza di plastica, delle magliette made in China se va bene e degli ombrelli parasole, viene anche diffcile pensare che realmente possa peggiorare la situazione un ristorante McDonald’s che, se aprirà, dovrà sottostare alle rigide regole della Soprintendenza per le insegne e al nuovo regolamento Unesco per i cibi in vendita e per gli arredi. Dopotutto c’è poco di più brutto di ciò che vediamo adesso in piazza del Duomo e in piazza San Giovanni. Non che ci si debba regolare al ribasso, mai. Però anziché fare la guerra solamente al prossimo che verrà, alziamo l’asticella e facciamola subito anche a chi già c’è e dovrebbe rispettare le regole ed esprimere qualità. Basta guardarla, la piazza è tutta un pullulare si schifezze in mezzo a qualche rara eccellenza di gusto.

Poi, ogni tanto ricordiamoci anche di alzare gli occhi. Cosa ci fa quella maxi pubblicità sul cantiere davanti al Battistero? Un bel paio di scarpe ginniche d’oro sono in linea con il regolamento della pubblicità? Sicuramente le impalcature non staranno lì fino all’eternità. Ma non c’entrano nulla con la nostra storia e con la nostra tradizione. Danno soldi. Basta a giuistificare che debba stare lì?

I. U.

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