Scuola: i presidi scrivono a Renzi

"Una soluzione politica per risolvere il pasticcio-concorsone"

Alessandro Rapezzi, segretario regionale Flc-Cgil

Alessandro Rapezzi, segretario regionale Flc-Cgil

Firenze, 29 marzo 2015 - La scuola toscana è piombata nel caos ormai da troppo tempo. Così, un gruppo di dirigenti fiorentini - sostenuti da ben 136 colleghi sparsi in tutt’Italia oltre che dall’Flc-Cgil, - hanno deciso di prendere carta e penna e di rivolgersi direttamente al presidente Matteo Renzi e al ministro Stefania Giannini.

“Occorre ridare credibilità al sistema”, affermano i presidi. Intanto, c’è la questione del dirigente dell’Ufficio scolastico regionale, che “non c’è da più di due anni”, ricorda il segretario regionale Flc-Cgil, Alessandro Rapezzi. E poi il problema delle reggenze. “Gli istituti toscani senza dirigente scolastico sono oltre la metà”, si legge nella lettera. Ancora, la kafkiana vicenda del concorsone dei presidi, “coi 16 dirigenti non ammessi all'orale dopo che in precedenza avevano passato la prova poi annullata per un vizio di forma”, prosegue Rapezzi, secondo cui per ritrovare il bandolo della matassa occorre “solo una soluzione politica”.

Da parte loro, i presidi che hanno sottoscritto il documento si chiedono “quale sarà il destino dei colleghi non più docenti e non ammessi alla prova orale”. Poi, l’appello a Renzi e a Giannini: “Bisogna risolvere questa ingarbugliata situazione individuando una risposta alla grave difficoltà in cui si trovano non solo i dirigenti coinvolti e le scuole da loro dirette, ma anche migliaia di studenti e le loro famiglie”. Tra i firmatari, troviamo Anna Pezzati, reggente del classico Dante e Ludovico Arte del Marco Polo.

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