Prega in chiesa, le rubano la borsetta. E i furti ai fedeli vanno in diretta

Le ladre riprese dalla telecamera di sorveglianza. Ecco come agiscono VIDEO 1 / VIDEO 2

LADRE_WEB

LADRE_WEB

Firenze, 24 gennaio 2015 - I cattivi esempi trovano sempre un copioso numero di seguaci. E le brutte abitudini sono davvero difficili da sradicare. Non è bastato installare un servizio di videosorveglianza per proteggere il luogo sacro dai malviventi. La chiesa di Santa Maria de’ Ricci in via del Corso è di nuovo sotto attacco. Questa volta le responsabili sono tre donne, ben vestite e molto curate, praticamente insospettabili, che verso le 15 di giovedì si sono intrufolate nella chiesa e hanno approfittato di un attimo di distrazione per portare via la borsa a una turista, coreana, che pregava.

Oltre a un centinaio di euro, c’erano anche il passaporto e tutti i documenti che le avrebbero permesso di tornare a casa. «Avrebbe dovuto prendere l’aereo dopo poco ed era disperata» raccontano dalla chiesa. Un braciere di rispetti a sacramenti calpestati. L’episodio è stato ripreso dalle telecamere di sicurezza e lascia di sasso. Sono in tre, una resta fuori dal portone principale a fare da palo, le altre due sono perfettamente coordinate tra di loro: chi prende la borsa e chi la porta via. «E’ assurdo si verifichino certi episodi in un luogo sacro. Non c’è più rispetto né religione». E’ arrabbiato don Roberto che più volte ha lanciato l’allarme. Purtroppo non raccontiamo niente di nuovo: solo la settimana scorsa un uomo ha portato via un lume proprio dall’altare, e anche questo episodio è stato ripreso dalle telecamere. Gli atti vandalici e i furti ai danni di Santa Maria de’ Ricci sono frequenti tanto che hanno portato il padre a installare tre occhi elettronici. A fare razzia è una banda di donne, una decina, a quanto ci raccontano i commercianti della zona, dell’est. Che entrano nei negozi, si fingono turiste e approfittano della folla per scucire il portafogli o quello che c’è in borsa.

LE ‘LADRONE’, così sono state battezzate, si muoverebbero in due o tre. Girerebbero sempre con un berretto in testa e cambierebbero spesso colore dei capelli per evitare di essere riconosciute. Ma alla zona sono ben note. «Sono tante e oramai le riconosciamo, approfittano di un piccolo attimo di distrazione per rubare» dicono dal negozio Paragon di via del Corso. «Non ne possiamo più. Spesso ci troviamo di fronte a clienti scippati o borseggiati: di certo non lasciamo un buon ricordo e difficilmente torneranno nella nostra città», aprono le spalle da Sergio Bar di piazza Duomo.