Precipitò da un palazzo durante un controllo della polizia, un'assemblea pubblica per ricordare Raphael

Indetta sabato dall'associazione dei nigeriani e delle nigeriane a Firenze / L'AUTOPSIA: "SOLO LESIONI DA CADUTA, NON PROVOCATE DA TERZI" / CADE DA UN BALCONE E MUORE / LE IMMAGINI DEI SOCCORSI

I soccorsi sul luogo dell'incidente (Umberto Visintini/New Press Photo)

I soccorsi sul luogo dell'incidente (Umberto Visintini/New Press Photo)

Firenze, 18 settembre 2014 -  L'Associazione dei nigeriani e delle nigeriane a Firenze ha indetto un'assemblea pubblica per ricordare Raphael Godwin, il 18enne morto la notte del 15 settembre precipitando dal terzo piano di un palazzo a Firenze mentre tentava di sfuggire a un controllo della polizia calandosi da una grondaia. L'incontro si svolgerà sabato prossimo a partire dalle 19 al Circolo Le Panche con l'obiettivo di stare vicini alla famiglia del giovane ma anche per "discutere pubblicamente delle circostanze nelle quali è venuto a mancare".

In una lunga nota l'Associazione ricorda che la morte di Raphael è avvenuta al termine di una festa di compleanno al quale aveva partecipato in compagnia di altri amici e connazionali. "Era giunto in città sabato pomeriggio da Bari dove viveva, per visitare un amico. Il tentativo di fuga da parte del giovane, in seguito all'arrivo della polizia, "è certamente ascrivibile al fatto di non avere un permesso di soggiorno ma ancora di più alla paura di finire, se fermato, in un centro di identificazione ed espulsione (CIE)". Per l'Associazione, stabilito che "Raphael è morto per un tragico errore che si è trasformato nella caduta fatale", bisogna "riflettere" sulle condizioni che inducono persone come lui "a vivere in costante stato di paura tale da non potersi fermare e valutare un attimo le conseguenze di un gesto come quello".

I suoi connazionali vogliono chiarire il percorso che il 18enne aveva seguito dal suo ingresso in Italia: aveva fatto richiesta di asilo politico, rifiutata con un ordine d'espulsione, decisione contro la quale aveva fatto ricorso e il giorno dopo "aveva un appuntamento con il suo legale per un aggiornamento sullo stato del ricorso".

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