Posteggiatori abusivi, blitz alle Cascine

Operazione dei carabinieri in piazzale Vittorio Veneto: mini-estorsioni agli automobilisti

Un posteggiatore abusivo

Un posteggiatore abusivo

Firenze, 30 marzo 2015 - Molesti, inopportuni. Ma soprattutto fuorilegge. Da mesi la loro presenza era segnalata alle Cascine, e in questo bel week end, durante il quale il parco è stato preso d’assalto dai fiorentini, i carabinieri hanno deciso di entrare in azione. Sei i parcheggiatori abusivi finiti nella rete tesa dai militari dell’Arma, per il sollievo dei frequentatori di piazzale Vittorio Veneto, il parcheggio più comodo, e frequentato, da chi raggiunge il polmone verde in auto. Pettorina gialla e blocchetto in mano, la “squadra” che monopolizzava le Cascine accoglieva gli automobilisti al loro ingresso nel parcheggio, indicava un posto libero, coadiuvava il conducente nella manovra per il posteggio. Poi veniva il momento della riscossione. Molti preferivano pagare, per non correre il rischio di andare incontro a qualcos’altro. I più sprovveduti erano addirittura convinti che i parcheggiatori fossero regolari incaricati del Comune.

E’ un'antica piaga, quella dei posteggiatori abusivi in città. Così come certi parcheggi particolarmente frequentati sono diventati quotidiano palcoscenico di piccoli ma fastidiosi reatiIl fenomeno dei posteggiatori abusivi è presente anche in piazza del Cestello o, di notte, sotto le logge del mercato di Sant’Ambrogio dove, aiutati dalle tenebre, i ’parcheggiatori si trasformano in taglieggiatori o spacciatori. Un capitolo a parte merita il parcheggio di viale Pieraccini, attiguo all’ospedale di Careggi. Qui operano bande di venditori abusivi africani, soprattutto senegalesi e nigeriani, che provano a vendere la loro mercanzia a chi parcheggia la macchina o tentano comunque di portare a casa con insistenza un’offerta, magari per la ’dritta’ per il posto della macchina. La gestione del parcheggio ha provato anche a mettere una vigilanza privata, ma la battaglia contro gli abusivi africani è dura. Lo sa bene anche la polizia che periodicamente ci fa un blitz. Ma l’effetto delle operazioni svanisce nel giro di qualche giorno

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