Venerdì 19 Aprile 2024

Allarme droga, il dirigente dell’Itt Polo, Arte: "I cani poliziotto a scuola? No, grazie. Meglio parlare"

"Serve equilibrio fra dialogo e repressione"

Ludovico Arte

Ludovico Arte

Firenze, 28 gennaio 2015 - CONTINUA a far discutere l’intervento di Giovanni Gozzini, genitore, prof universitario ed ex assessore, che domenica scorsa ha scritto: «Propongo una misura shock: controllo antidoping a scuola. Insegnanti e genitori d’accordo potrebbero collaborare su base volontaria per effettuare test clinici a caso e senza preavviso sugli studenti».

APRIAMO un tavolo tra dirigenti scolastici, docenti, operatori sociali, istituzioni e forze dell’ordine. Perché per affrontare il problema droga occorre innanzitutto che «ognuno esca dal proprio isolamento». Ludovico Arte, preside dell’Itt Marco Polo, ha scritto alla Nazione per offrire il proprio contributo intorno al delicato tema delle dipendenze. Secondo il preside del Marco Polo, «occorre trovare un punto di equilibrio tra la logica repressiva di chi persegue un reato e la logica educativa di chi si preoccupa della formazione di un ragazzo». A questo proposito Arte fa un esempio molto concreto. «Nei mesi scorsi - racconta, - le forze dell’ordine mi hanno chiesto di intervenire a scuola con i cani-poliziotto perché sospettavano la presenza di droga all’interno dell’istituto. Ma io ho detto no». E perché? «Secondo me – risponde Arte, - i cani a scuola sono qualcosa di innaturale. E poi io nel ragazzo che fa uso di sostanze vedo soprattutto una persona con cui mi devo confrontare. Si tratta di un giovane che va prima di tutto aiutato, e eventualmente anche punito, certo, ma non umiliato davanti ai compagni».

DI QUI l’appello: “Parliamone. Mettiamo a confronto serenamente e apertamente i diversi punti di vista. E cerchiamo di costruire, per quanto possibile, azioni condivise, che consentano di contrastare un fenomeno che si sta diffondendo nelle nostre scuole e che tutti riteniamo sbagliato”. Arte ricorda che la droga è diffusa non solo tra i giovani, ma anche tra gli adulti. “Noto una certa ipocrisia – osserva, - tra chi si scandalizza o assume atteggiamenti moralistici soltanto nei confronti degli adolescenti”. Come dire: di droga bisognerebbe parlare anche ai grandi. Non solo. “Partiamo dalla conoscenza, prima che dalle prediche”, il monito che arriva dal dirigente, consapevole del fatto che “molti di coloro che parlano di droga non hanno idea di quali siano le sostanze più diffuse, di cosa contengano e di quali effetti producano”. Come cercare di arginare la sempre più massiccia diffusione tra i ragazzi di varie forme di dipendenza? “Questo tipo di nemico si sconfigge solo attraverso la costruzione di spiriti critici, autonomi e consapevoli”, non ha dubbi Arte. Insomma, le “chiacchiere” servono a poco. «Occorrono invece pratiche educative precise».

CAPITOLO sicurezza nelle scuole. Secondo il dirigente, è ora di dire basta “agli atteggiamenti buonisti”. Ma bisogna “anche evitare di trasformare le scuole in un carcere in nome della sicurezza”. «La scuola – conclude Arte, - deve definire regole chiare e cercare di farle rispettare nell’interesse di tutti. L’uso di droghe a scuola, e ancora di più lo spaccio, non sono tollerabili. Occorre aprire un dialogo con ragazzi e adulti. E sanzionare i comportanti sbagliati».

e.g.