Renzi a Palazzo Vecchio (in Vespa). Babbo Tiziano e mamma Laura in prima fila / FOTO

Alla festa del Foglio il segretario Pd spazia da Bankitalia alla Ue. I referendum? "Meno se ne fanno e più sono sereno"

Matteo Renzi lascia Palazzo Vecchio in Vespa (foto Umberto Visintini/New Pressphoto)

Matteo Renzi lascia Palazzo Vecchio in Vespa (foto Umberto Visintini/New Pressphoto)

Firenze, 21 ottobre 2017 - Mentre lui parcheggiava la sua vespa fuori da Palazzo Vecchio come fosse ancora il sindaco, tanto da ritrovarsi al centro di un siparietto con una funzionaria della polizia municipale, nel Salone dei Cinquecento il babbo Tiziano e la mamma Laura si mettevano a sedere nelle prime file per ascoltare il suo intervento. "Lui" è ovviamente Matteo Renzi, presente a Palazzo Vecchio per la festa del Foglio, il quotidiano fondato da Giuliano Ferrara.

"Sul racconto pessimista dell'Italia la sinistra ha le sue responsabilità, ma anche quello che ha tirato il bidone stamattina non ha scherzato", ha detto Renzi riferendosi a Berlusconi che in mattinata aveva ha disdetto la sua partecipazione all'appuntamento del quotidiano diretto da Claudio Cerasa.

Poi il segretario del Pd ha affrontato vari temi nazionali: dai Cinque Stelle, bollati come "movimento di falsari" fino ai referendum: "Meno se ne fanno e più mi sento sereno. Salvini vuole farne uno per uscire dall'Euro, qualcuno deve dirgli che non si può fare".

Secondo Renzi "se la sinistra non cambia è finita. In alcuni Paesi è diventata conservatrice e questo ha portato i populisti a vincere". "La sinistra - ha aggiunto - deve cambiare, deve avere il coraggio di dire che il futuro non è il nostro peggiore nemico. Con la paura vince la destra. Se c'è uno spazio per la sinistra in Europa, quello è in Italia perché qui c'è il Pd".

Poi non poteva mancare la questione Bankitalia: "Ha una funzione rilevantissima - ha detto Renzi - ma diversa e minore rispetto a quella che aveva prima del percorso dell'Unione bancaria e dell'istituzione della Bce. Ma il suo ruolo è di fondamentale importanza. Faremmo bene a considerarla una struttura fondamentale del nostro Paese. Certo diversa dal passato, meno impattante, ma comunque molto importante", ha aggiunto. "Io, che sono uno di Rignano sull'Arno, riconosco a Bankitalia un importante ruolo nella selezione della classe dirigente del paese, per me la Banca d'Italia è uno dei luoghi più forti della classe dirigente del paese. il centro studi di Bankitalia è, nella mia visione, una sorta di laico vangelo ha aggiunto Renzi -. Noi stiamo facendo una polemica che definisco surreale: la polemica di queste ore su Bankitalia è surreale".

Sulla vicenda Consip, Renzi ha sentenziato "I libri di storia non si occuperanno di queste cose fortunatamente per l'Italia".

E il segretario dem ha concluso con un inno alla fiducia, in sintonia con il tema della festa. "Con il 40 %, col Rosatellum - ha affermato - governiamo da soli", e "credo nel popolo del 40 %", per questo "io sono ottimista sulle prossime elezioni".

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