Pd, Rossi: "Restituisco la tessera. Ma non lascio la poltrona di governatore"

Replica del segretario regionale del Pd Dario Parrini: "Ho già 5 nuovi iscritti, se va via saremo a +4"

Enrico Rossi

Enrico Rossi

Firenze, 20 febbraio 2017 -  "Adesso imbusto la mia tessera e la rispedisco alla mia sezione con una lettera a Renzi": così il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi a Rainews 24 rispondendo ad una domanda se si sentisse ancora nel Pd dopo l'assemblea nazionale di ieri, in cui gli 'scissionisti' non hanno trovato un accordo con Matteo Renzi. "Io non voglio stare nel partito di Renzi, punto e basta", ha sottolineato Rossi. Poi, alla domanda se intendesse lasciare la poltrona in Regione,  visto che è stato eletto per il Pd, ha risposto: "Voglio arrivare sino al 2020, ho un contratto coi cittadini e tendo ad onorarlo al meglio". 

Replica immediatamente il segretario toscano del Pd Dario Parrini: «Per quanto riguarda le tessere, personalmente stamani ho ricevuto 5 chiamate di non iscritti che mi hanno chiesto come fare a tesserarsi perché sono indignati da chi rompe senza avere scusanti per farlo. Mi auguro che Rossi non restituisca la sua tessera ma, anche se lo facesse, comunque saremmo già a più 4. Mi dicono dal partito e da molte sezioni che la nostra comunità sta reagendo con l'orgoglio di chi sente insidiata una politica giusta e un presidio di democrazia, dagli atteggiamenti di chi pensa che sfasciare sia la risposta. Questo mi fa piacere perché vuol dire che siamo in sintonia con i nostri elettori». E sulla poltrona che Rossi non intenderebbe mollare, Parrini gli ricorda:  'Un presidente che esce dal partito con il quale è stato eletto dai cittadini è un fatto di un certo rilievo..." Ovvero, chi ha orecchie per intendere...

Rossi da parte sua, tira dritto per la sua strada: "Domani non andrò all'assemblea del Pd. Che bisogna andare a farci?".

"E' parso evidente che non c'è alcuno spazio e dunque meglio una separazione senza rancori, senza patemi, senza farne un drammone. Così potremmo rispettarci anche da posizioni diverse". "Certo - ha aggiunto - siamo dispiaciuti perché potevano stare insieme se le nostre idee fossero state prese in considerazione. Ma ci è stato detto che non c'è spazio in questo partito. Emiliano ha fatto un ultimo generosissimo tentativo, ne prendiamo atto senza rancori, senza bisogno di continuare questo patema e drammone. Bisogna mantenere il rispetto, anche da posizioni diverse". 

Voglio «costituire una nuova forza politica, perché milioni di cittadini che si riconoscono nella sinistra non si riconoscono adesso nel Pd, ma non per candidarmi a qualcosa. Non sto facendo tutto questo per conquistarmi un posto in Parlamento».

Sul nome della nuova forza politica il presidente della Toscana non 'svela' il nome dell'eventuale nuovo movimento di chi intende lasciare il Pd. Però, dice, "alla parola socialista ci tengo". Quanto ai leader, dice a Rainews 24, "si fanno per strada" e sulle eventuali primarie del nuovo movimento "ci può essere spazio". Più complicata invece la situazione per le prossime elezioni amministrative: "Sono molto vicine. Io in Toscana - spiega Rossi - ho partecipato con convinzione per creare una situazione in cui non si mettano in discussione, come a Pistoia, i sindaci uscenti".

«Credo che da parte di Rossi - ha replicato ancora Dario Parrini - ci sia un momento di comprensibile spaesamento politico e dobbiamo cercare di continuare a far ragionare chi ha smesso di ragionare in termini politici.  Il Pd ha avviato ieri le procedure per farlo e il congresso permetterà di dare voce a centinaia di migliaia di nostri iscritti. Sarà una grande occasione di democrazia e chi ha idee diverse dal segretario che ieri si è dimesso e si ricandiderà, ovvero Renzi, debba fare la sua battaglia dentro il partito e nel congresso».

Lavoro, giovani, e lotta alla povertà sono tre fra i temi sui quali il governatore della Toscana Rossi intende impegnarsi nella nuova forza politica che nascerà dalla eventuale scissione del Pd. "Se ci sarà il referendum voterò per Cgil, credo che occorra scegliere il mondo del lavoro", ha detto Rossi.

Quanto alla sua posizione di presidente della Regione «in Toscana - ha detto rispondendo ad una domanda - abbiamo l'abitudine di approvare il piano regionale di sviluppo a metà legislatura. Entro marzo il piano ci sarà e ci sarà scritto cosa dobbiamo fare per il governo della Toscana. Ho già firmato degli emendamenti che il capogruppo Pd, molto vicino alle posizioni di Renzi, mi ha sottoposto. Se il piano verrà approvato continueremo, se invece si ritiene che dovrà essere interrotta la legislatura...».

 

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