Elezioni Usa, le reazioni in Toscana: Nardella:"Rabbia più forte dell'inciviltà di Trump"

Duro il commento del sindaco, che poi precisa: "Gli elettori vanno comunque rispettati". Il presidente Rossi: "I moderati non bastano". E Giani, presidente del consiglio regionale dà a Trump un "benvenuto istituzionale" nel nuovo ruolo

Giornalisti, fotografi e operatori tv nella lunga maratona elettorale delle elezioni Usa

Giornalisti, fotografi e operatori tv nella lunga maratona elettorale delle elezioni Usa

Firenze, 9 novembre 2016 - Dopo la lunga notte di attesa per le elezioni Usa anche per i cittadini americani che vivono a Firenze e in Toscana (c'è stata una Election Night in due locali fiorentini), è certa la vittoria di Donald Trump su Hillary Clinton  nella corsa alla Casa Bianca.

Ancor prima dell'ufficialità sono arrivati i commenti dei politici fiorentini e toscani affidati ai social network.  "La rabbia degli americani è stata più forte dell'inciviltà di #Trump. Non possiamo stupirci più di tanto", scrive in un tweet il sindaco di Firenze, Dario Nardella.

 

 

Poi Nardella precisa, sempre su Twitter: "Il mio giudizio è legato al comportamento in campagna elettorale. Gli elettori vanno sempre rispettati e la cooperazione con gli Usa non cambia".

 

 

Quindi, il sindaco di Firenze commenta ancora l'esito del voto negli Usa, a margine dell'incontro 'Basta un si'ndaco' in corso a Roma con il premier Renzi: "Come detto da Obama, 'domani il sole sorgerà comunque'. Saranno Stati Uniti diversi rispetto a quelli di questi otto anni". Conseguenze per l'Europa? "Lo vedremo dopo i primi atti del presidente", dice Nardella che non parla di establishment in crisi, quanto piuttosto di "rabbia degli americani, un aspetto che è stato sottovalutato".

Da parte sua, anche il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, commenta su Facebook, citando Bernie Sanders, il candidato sconfitto alle primarie democratice: "È Trump. All'America che soffre non basta la Clinton moderata e di sistema. Anche in Italia non basta un PD che punta al centro né ritorni all'Ulivo, ancor meno polemiche interne. Noi diciamo socialismo: piena occupazione, regolazione del mercato, redistribuzione della ricchezza, servizi pubblici di qualità e per tutti. Anche Sanders lo ha detto".

 

Da parte sua, invece, il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani ha dato, in apertura di seduta dell'assemblea toscana, il "benvenuto nel nuovo ruolo al presidente Donald Trump, lo dico semplicemente perché è istituzionalmente il nuovo presidente degli Stati Uniti". 

Secondo il consigliere regionale di opposizione, Claudio Borghi (Lega Nord) si tratta di un voto "antisistema attuale. Poi, ovvio che gli Stati Uniti faranno il loro interesse, ma il problema è che molto spesso i nostri interessi coincidono con i loro. Se uno guarda il voto piu' che Nord contro Sud e' stato citta' contro campagna, il mondo del vero popolo che non va sui giornali, in televisione è fatto di tanta gente che soffre per l'economia, per la disoccupazione, per la globalizzazione, e vuole stare un po' più tranquillo a casa sua". All'obiezione, pero', che la classe operaia americana si è affidata a un miliardario, l'esponente del Carroccio ribatte: "Certo, Trump è un miliardario- ammette- il problema è proprio questo, se un miliardario sa dare delle risposte o un programma adatto a chi, invece, è una working class il risultato è questo". Per Borghi, "basta vedere quanto accaduto nel Michigan, dove il centro di Detroit ha votato tutto a favore di Clinton, i quartieri operai dove c'è la gente che lavora ha scelto in massa Trump, riuscendo a spostare lo Stato. Questo è un fenomeno sociologico che deve essere capito".

 

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