Elezioni amministrative: «Compagni coltelli» a Rignano. Il Pd rischiatutto in casa Renzi

Uccella (dem) contro il primo cittadino «fuoriuscito» Lorenzini

Una panoramica di Rignano sull'Arno (Fotocronache Germogli)

Una panoramica di Rignano sull'Arno (Fotocronache Germogli)

Rignano (Firenze), 9 giugno 2017 - Una saetta a squarciare il cielo. Che se non era proprio azzuro a tinta unita, al massimo si macchiava di cirri, sparsi qua e là. Bianchi. Ma niente nuvoloni neri. Fino a quel giorno. Il giorno in cui il medico di famiglia, il dottore del paesone, che è anche sindaco di Rignano sull’Arno, decise che no, per la sua ricandidatura non avrebbe voluto simboli Pd ad accompagnarlo.

Erano i primi di marzo. E lo schiaffo arrivò come un uppercut al suo amico di sempre, non un amico qualsiasi ma Tiziano Renzi, segretario del partitone non in un paese qualunque, ma in quello di nascita del segretario dem ed ex premier eccetera, Matteo Renzi. Sul perché della scelta di Daniele Lorenzini, che era stato ricandidato dal Pd il 16 febbraio, il dibattito è come quello di chi viene prima se l’uovo o la gallina: la decisione sarebbe arrivata a prescindere o è il frutto amaro del litigio avuto con babbo Renzi, dopo essere stato sentito dai magistrati – nella grande inchiesta Consip – come persona informata sui fatti?

Da lì, rotolando, la polemica è cresciuta con accuse incrociate sul finanziamento di 10mila euro dirottato dalla campagna nazionale del Pd a quella di Lorenzini, per le regionali 2015, finiti nelle casse dell’azienda di volantinaggio Eventi 6 e provenienti dalla Securtrak per il tramite di Carlo Russo, l’imprenditore amico di Tiziano Renzi, come lui indagato nell’inchiesta Consip. Di fatto siamo arrivati alla vigilia delle elezioni.

E questo magma eruttante farà da cornice alle elezioni. Lorenzini che si presenta con la lista civica ‘Insieme per Rignano’, che voci di paese dicono fortemente avanti nel gradimento dei rignanesi, anche per la sua figura di riferimento come medico di famiglia, se la dovrà vedere con la sua vicesindaca e candidata del Partito democratico, Eva Uccella. Una disfida tutta in casa. Che farà anche da termometro per misurare il bollore dell’inchiesta Consip – a proposito, ieri a Roma è stato ascoltato per lunghe ore l’amministratore delegato della centrale d’acquisto della pubblica amministrazione, Luigi Marroni.

Lorenzini ha già comunicato nelle scorse settimane, la squadra che lo accompagnerà in caso di vittoria. La candidata Pd, Eva Uccella, ha fatto lo stesso. Sposata e madre di due figli, 49 anni, imprenditrice nel campo dell’agricoltura biologica, Uccella è stata tra i fondatori del Pd ed è fra gli amministratori che nel corso di questi cinque anni sono subentrati nella giunta rignanese. La guerra è fra loro. Un duello al sole oppure l’occasione per spostare i voti altrove? In lizza ci sono anche Samuele Staderini con la lista civica ‘Rignano a Sinistra’ e Mario Cinque per il centrodestra (Lega Nord, Forza Italia e Fratelli d’ Italia). Siamo al conto alla rovescia.

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