Firenze, 29 ottobre 2011 - Durante la giornata si sono susseguiti interventi a getto continuo. Negli androni dell’ex stazione leopoldina, tra 5100 presenti di questo pomeriggio, si contavano anche gli industriali Guido Ghisolfi e Nerio Alessandri (di Technogym), insieme a Giorgio Gori, a Billy Costacurta ("Renzi mi sembra coraggioso, volevo conoscerlo") e a Pif delle Iene (Pierfrancesco Diliberto) e il suo monito da premier: "Usiamo il buon senso della mamma. Non si tratta con i mafiosi e i raccomandati". Renzi lo propone, ironicamente, come candidato alle Primarie del Pd. E poi, sorpresa: arriva Filippo Civati. "Saluto il mio amico Pippo" dice Renzi.

''Ieri Bersani ha aperto la competizione dicendo che non ha paura di nessuno: nemmeno noi''. Ha detto Civati parlando con i giornalisti durante la kermesse alla Leopolda. ''Facciamo primarie alla francese: - propone Civati - noi ci saremo, ovviamente vedremo poi come''. Ai giornalisti che gli chiedevano se a suo parere Renzi dovrebbe candidarsi, Civati ha risposto di ''si': credo che a questo punto Matteo dovrebbe farlo. Candidiamoci tutti...'' FOTO

L'ORA DI CIVATI

E dopo l'apparizione Filippo Civati sale sul palco e prende la parola : ''Mi sento ancora a casa mia''. Lo ha detto Pippo Civati, ex 'compagno di rottamazione' di Matteo Renzi, dal palco della convention 'Big Bang' alla
Leopolda, dove oggi e' arrivato a sorpresa. Civati e' stato accolto da un lungo applauso della platea; qualcuno ha anche urlato 'bravo'. ''Sono contento di accogliere alla Leopolda Pippo Civati'', ha detto Renzi introducendo
l'intervento del consigliere regionale lombardo. ''Do un consiglio a chi ci guida - ha detto Civati -: dobbiamo essere dappertutto: qui, a Bologna, all'Aquila. Bisogna dare un messaggio unitario. Io e Matteo siamo nati nel 1975 e quelli che litigavano allora sono gli stessi che litigano ancora oggi''. ''Dobbiamo dare un messaggio diverso - ha proseguito -, di dialogo, di confronto e di collaborazione reciproca. Portiamo a Palazzo Chigi una nuova generazione, facciamolo tutti insieme nel rispetto di tutti, con le nostre posizioni e facciamolo con il Partito democratico. Ma pretendiamo alcune cose - ha evidenziato Civati -: i parlamentari siano scelti con le primarie, ci sia un confronto trasparente, lasciando perdere un po' di personalismi. Abbiamo sfide piu' grandi di noi e le battaglie dei Gormiti le lasciamo ai bambini: noi abbiamo da fare. Speriamo che questo sia l'inizio di una nuova stagione politica''.

"E' "un errore" - ha continuato Civati - che il segretario del Pd Pier Luigi Bersani non sia venuto al 'Big. "Questa è la mia casa, lo è stata l'anno scorso - ha detto a margine Civati - forse non sono stato trattato benissimo qualche tempo fa, ma ora non è il momento di fare l'offeso. Sono venuto a portare un messaggio di disponibilità e di confronto sulle cose da fare e a dare l'idea di un centrosinistra unito". E a chi gli chiede se Bersani avrebbe dovuto essere alla Leopolda, Civati ha risposto: "Ma certo, Bersani lo abbiamo aspettato in piazza a Bologna sotto il tendone finché non hanno smontato. E' un errore. Lui dice che non vuole mettere il cappello. Bisogna
dargli una fornitura di cappelli perché c'è bisogno di metterli su tante sfide e tante questioni". Il segretario ha paura forse? "Non esiste la paura degli avversari interni, esiste il confronto che deve essere fatto in ogni luogo". Civati nel corso del suo intervento ha ribadito che "sono necessarie le primarie anche per i candidati al parlamento". Al termine dell'intervento, tra gli applausi, Renzi e Civati si sono abbracciati sul palco.

L'ATTACCO DI BERSANI

Poi, direttamente da Napoli, arriva l'attacco del segretario del Pd, Pierluigi Bersani che da Napoli manda a dire a Matteo Renzi che: "Non si può dar l'idea che un giovane per andare avanti deve scalciare, deve insultare". Immediata la replica del sindaco di Firenze: "Non so a chi si riferisca Bersani, io non sono un asino e non scalcio". Mentre rispondendo a Vendola, che aveva dato al sindaco fiorentino di "vecchio", Renzi attacca: "A Nichi suggerisco come minimo di ascoltare quello che sta avvenendo qui", ricordando poi che "quando lui insieme a Bertinotti mandava a casa il governo Prodi, provocando la prima crisi del centrosinistra io ero ancora all'università".

L'UFFICIO STAMPA DI PRODI FA SENTIRE LA SUA VOCE

L'ufficio stampa di Romano Prodi ha diffuso in serata una breve nota per smentire nuovamente quanto sostenuto da alcuni mezzi di informazione a proposito dell'iniziativa del sindaco di Firenze.
''Dispiace dovere notare l'insistenza con cui si vuole attribuire al presidente Prodi un sostegno all'iniziativa politica di Renzi - si legge nella nota -. Per questo si ribadisce ancora una volta che il Presidente Prodi e' estraneo alla contesa politica e si guarda bene dall'entrare nelle logiche interne al Partito democratico''.

 

L'INTERVENTO DI EDOARDO NESI

''Caro Matteo, ora tocca a te: dillo che ai posti di governo deve andare chi abbia moralita' e soprattutto una volta
tanto competenze specifiche; dillo che non e' vero che le vite dei nostri figli saranno peggiori delle nostre, perche' faremo in modo che non sia cosi'. E diglielo ai nostri figli che non devono spuntare i loro sogni per rassegnarsi a
una maledetta vita precaria, sotto una cappa nera di pessimismo. Vai sicuro Matteo, tanto sara' difficile far peggio di chi ti ha preceduto. Forza e coraggio, ciao''. Questo l'apprezzatissimo passaggio finale (oltre 20 secondi di
applausi) dell'intervento alla Leopolda dello scrittore vincitore del premio Strega 2011, Edoardo Nesi.
''Noi siamo venuti a portarti la cosa piu' preziosa che abbiamo, la speranza - ha detto - siamo venuti a farti una fervida, accorata richiesta. Venendo qua abbiamo fatto tutto cio' che potevamo fare; ora tocca a te raccogliere
nelle mani tutta questa speranza, questa disponibilita', questa apertura di credito. La sfida e' gigantesca e non possiamo permetterci di perderla :in palio c'e' tutto, c'e' l'italia, c'e' il futuro dei nostri figli''. Lo scrittore ha spiegato
che i 'leopoldini' non sono venuti al Big Bang ''ad obbedire a un capo, perche' non siamo i soldati di nessuno. Non ci garba ubbidire, preferiamo pensare con la nostra testa; per fortuna sono finiti i tempi in cui erano le ideologie a decidere cosa pensare. Il mondo non e' piu' affrontabile con un pensiero solo riassumibile con un slogan solo, bambinesco, che so, Forza Italia; e' infinitamente piu' complesso di prima. E' un grandissimo casino, Matteo, ed hai fatto bene a chiederci lumi. Ci hai chiesto che avremmo fatto se fossimo diventati di colpo presidenti del consiglio; ma noi nell'ultimo anno abbiamo potuto solo vergognarci del presidente del consiglio. Siamo venuti e abbiamo proposto le nostre ricette, e nessuno s'e' arrabbiato, perche' qui - ha aggiunto - non c'e' nemmeno una stilla d'odio''.

 

L'INTERVENTO DI SALVATORE VASSALLO

Un Parlamento ''monocamerale con non piu' di 500 componenti, tutti eletti in collegi uninominali, con
candidature selezionate con primarie stabilite e regolate per legge''. E' stato questo il punto centrale dell'intervento del senatore del Pd Salvatore Vassallo.
Secondo Vassallo, se non si elimina il Porcellum ''le primarie per i parlamentari rischiano di essere un miraggio o una truffa''. Per il senatore, poi, ''8100 comuni sono troppi e tanti sono troppo piccoli per sopportare le loro
responsabilita'. Attraverso fusioni o unioni devono raggiungere una dimensione minima di 10 mila abitanti''. Inoltre ''piu' di 100 Province non ce le possiamo permettere: vanno abolite o create solo in territori con almeno 500 mila abitanti come enti di secondo grado in cui l'indirizzo e' affidato all'assemblea dei sindaci''. Infine sulle primarie per Vassallo ''sarebbe assurdo pensare le prossime primarie nazionali del centrosinistra come la ratifica di una decisione presa nel 2009, in un contesto completamente diverso''. Quindi ''se Bersani vuole che ci sia un unico candidato del Pd alle primarie di coalizione, dovrebbe convocare un Congresso di poco anticipato rispetto alle scadenze statutarie. Altrimenti - ha osservato -, e' ragionevole chiedere che renda possibili altre candidature''. In questo caso, se si dovessero moltiplicare i contendenti, per Vassallo dovrebbe trattarsi di ''primarie a doppio turno''.

 

IL SINDACO DI SAVONA FEDERICO BERRUTI

''Bisogna ridare forza e onore alla politica, restituirle la capacita' di costruire consenso non per noi, qui e subito, ma per il futuro, per i nostri figli; questo e' il vero big bang''. Lo ha detto, intervenendo dal palco della Leopolda, uno degli animatori di Big bang, il sindaco di Savona Federico Berruti. ''Io vi chiedo - ha aggiunto il primo cittadino rivolto alla platea - voi direste all'attuale presidente del consiglio: io ti affido il 15% dei risparmi di una vita; non fare con questi soldi cose che siano utili per me, fai cose che siano utili ai miei figli. Voi vi fidereste?'' ''No!'' e' stata la risposta corale del pubblico della Leopolda. ''E vi fidereste - ha aggiunto Berruti - se Matteo Renzi fosse il presidente del consiglio?'' ''No!'' ha prevenuto scherzosamente la risposta della platea lo stesso Renzi, prendendo parola dalla consolle sul palco.

 

L'INTERVENTO DI MARCO VINICIO GUASTICCHI''

"Sono qui come cittadino arrabbiato, pronto ad avanzare proposte per migliorare il nostro Paese e contribuire ad alimentare un dibattito vero, lontano da caminetti e loft''. cosi' il presidente della Provincia di Perugia, Marco Vinicio Guasticchi, nel corso del suo intervento alla convention. ''Bisogna innanzitutto ripartire - ha detto Guasticchi, si legge in una nota dell'ente - dalla riforma elettorale e metodi di selezione democratica dei rappresentanti istituzionali, parlamentari compresi, come le primarie aperte a tutti. Questa e' la prima risposta che una classe politica consapevole e responsabile deve poter dare ai cittadini per renderli davvero protagonisti del cambiamento''. ''Sulle pensioni e sull'innalzamento dell'eta' lavorativa - ha sottolineato ancora il presidente della Provincia - non si puo' ragionare soltanto in termini ragionieristici di risparmio, nel momento in cui
da piu' parti, a ragione, si evidenzia la figura dei nonni con tanto di spot, nella positiva evoluzione della famiglia e tutela dei valori sociali. Quei risparmi sarebbero gia' a portata di mano con l'abolizione della miriade di enti di secondo e terzo livello non elettivi, che ogni anno pesano sul bilancio dello Stato per oltre 7 milioni di euro e con un interventi concreti e decisi sulla tassazione delle rendite finanziare''. ''Oggi dalla Leopolda il Partito Democratico e il Paese - ha sottolineato Guasticchi - escono piu' forti, arricchiti da proposte concrete che provengono dai cittadini, stanchi di assistere ai soliti teatrini della politica e interventi autoreferenziali fini a se stessi".

L'OPINIONE DI DE MAGISTRIS

De Magistris: Renzi rottamatore? "Io scasso e ricostruisco''. Con una battuta risponde il sindaco di Napoli Luigi De Magistris ai giornalisti che lo interpellano sull'iniziativa in corso a Firenze. De Magistris porta il suo saluto a Bersani all'inaugurazione della scuola di politica per i giovani del Sud. Renzi? ''E' un sindaco giovane. Lo guardo con interesse e lo rispetto, ma non mi appassiona'', dice. ''Pero' mi interessa di piu' quello che accade fuori e avere un rapporto positivo col Pd''.

 

L'INTERVENTO DI PARISI

Poi parla anche Arturo Parisi, tra i principali promotori del referendum contro il "Porcellum". Parisi, "Sono qui perché alla Leopolda si parla di futuro". ''Qui - ha detto Parisi - sicuramente c'e' vitalita': e' una generazione che avanza, dobbiamo stare a sentire e valutare le proposte''. E sulla eventuale candidatura di Renzi, Parisi ha aggiunto: ''Alzare la mano e' la prima cosa, ma bisogna sentire le proposte e confrontarle con le altre, in contraddittorio''. Ai giornalisti che gli hanno chiesto se Romano Prodi apprezza il sindaco di Firenze, Parisi si e' limitato a dire: ''Chiedetelo a lui''. ''Il Pd - ha continuato - fa male ad avere paura di se stesso, del progetto per cui e' sceso in campo: un progetto aperto che chiedeva non a Matteo Renzi ma a tutti di dire la loro''.

L'INTERVENTO DI CHIAMPARINO

Scrosciano applausi per Chiamparino che ammette: "Le primarie aperte devono essere una scelta irrinunciabile per il partito democratico e sì, anch'io potrei candidarmi". Primarie aperte e nuova legge elettorale. Questa la proposta dell'ex sindaco di Torino. Solo una piccola contestazione da parte dell'ex sindaco di Torino: "Questa è una valida iniziativa, per come si presenta e per i suoi contenuti ma mi chiedo come tutto ciò possa pesare nel centrosinistra e nel Pd". Poi, dopo aver parlato di legge elettorale e di equità sociale, Chiamparino conclude "Sono pronto a fare la mia parte".(Il video).

 

Intanto su Twitter 'cinguetta' Ferruccio De Bortoli "Leopolda, da seguire con attenzione. Un cambio di stagione della politica fa bene a tutti. A sinistra come a destra." E tra Guido Ghisolfi, vicepresidente della più grande azienda chimica privata rimasta in Italia, Mossi & Ghisolfi, e l'esilarante 'Pif' (Pierfrancesco Diliberto) delle Iene, che Renzi propone, ironicamente, come candidato alle Primarie del Pd, arriva Filippo Civati. "Saluto il mio amico Pippo" dice Renzi.

Nerio Alessandri termina il suo intervento e sul divano Arturo Parisi attende il suo turno.

"L'Italia rovina la festa all'Europa", inizia così, con la lettura della prima pagina del Financial Time, l'intervento di Cosimo Pacciani: "il mondo ci giudica rispetto alle classifiche internazionali"

E' la volta dell'imprenditore-manager Fabrizio Landi. Credito, cumulo dei redditi, nuove generazioni. Molti gli argomenti trattati.

Intanto Renzi consulta i commenti che arrivano da ogni dove in rete. Ne individua uno in particolare. Dario Franceschini lascia il suo 'cinguettio' "Dalla Leopolda arrivano energie e idee che arricchiscono il PD. Si può non condividerle ma come si fa ad averne paura anziché dire grazie?"

Andrea Marcucci, parlamentare Pd. Partono in provocazione i suoi 5 minuti da premier: "Vorrei parlare di un argomento piccolo, irrilevante per il nostro Paese... La cultura". Parla di Pompei, dei crolli avvenuti in uno degli scrigni che raccolgono le antiche bellezze del nostro Paese. Marcucci punta tutto sulla rivalutazione della cultura come priorità alla quale dovrebbero partecipare anche "i singoli cittadini oltre che lo stato e gli enti pubblici e privati"

Riccardo Luna sul palco. L'intervento è basato sulle nuove tecnologie e su come internet influenzi la politica

Riccardo Bonacina, giornalista e conduttore televisivo sul palco.

Graziano Delrio, sindaco di Reggio Emilia sul palco. Scuola e infanzia i punti cardine del suo intervento

 

Abbiamo un grave problema, Pif è triste... "Perché applaudono più Chiamparino di me". Scroscio di risate e applausi.

Il sindaco ricorda che "in fondo c'è lo stand per Lorenzo, Lorenzo Guarnieri", il padre Stefano è in sala ed è già intervenuto sul palco. "Lì potrete firmare la petizione per proporre la legge sull'omicidio stradale". CLICCA QUI E FIRMA ANCHE TU

Daniele Bosone, il presidente della provincia di Pavia sul palco della Leopolda. Anche lui per i suoi '5 minuti da premier'. "Se io fossi presidente del consiglio farei un progetto industriale vero. Lo stato deve essere promotore, deve far crescere le cose migliori. Mi riferisco all'agricoltura. Abbiamo un patrimonio enorme di talenti che va sfruttato e valorizzato". Cade a fagiolo l'intervento di Bosone, in questa mattinata dove Renzi, alla scrivania, ricorda che "questo Big bang è bene che riporti all'attenzione temi cardine quali ambiente, ricerca, innovazione, impresa".

Si susseguono gli interventi e a sorpresa arriva un pullman dalla Campania. C'è anche il sindaco del posto Luigi Famiglietti. "Sono stati un po' contestati", sottolinea il sindaco, "forse perché sono qui e non a Napoli" (dove Bersani ha organizzato un'altra iniziativa sempre con i giovani) "ma non importa, io sono per essere felici: qui, a Napoli, a Torino...". E a proposito di contestazioni due parole di Renzi anche a proposito della protesta di Ataf, Maggio e comitati fuori dalla Leopolda: "sto chiedendo agli autisti dell'Ataf di lavorare dieci minuti in più al giorno. in un'azienda privata lo farebbero al volo"

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LA SPARATA DI VENDOLA: "RENZI SEI VECCHIO E DI DESTRA"

"Renzi sei il vecchio". Lo ha detto a Radio 24 il leader di Sel Nichi Vendola interviene sull'evento organizzato da Matteo Renzi alla ex stazione Leopolda di Firenze. "Considero Renzi una persona molto interessante, molto simpatica, con una cultura politica essenzialmente di destra. - continua - Lo considero incapace di porre il tema della fuoriuscita dal disastro che il liberismo, in un trentennio, ha compiuto nel mondo intero e quindi mi sento molto antagonista delle ragioni di Renzi. E invece sento una sensibilita' comune a quella di Pierluigi Bersani nella ricerca di quella giustizia sociale che deve essere il cuore di una politica di alternativa. Considero la querelle generazionale inappropriata, una maschera che nasconde le cose. Renzi e' molto piu' giovane di me e di Bersani ma e' molto piu' vecchio culturalmente e politicamente di me e di Bersani. Renzi e' vecchio quanto e' vecchia la rivoluzione liberista nel mondo".