I pidocchi come compagni di classe. Ecco i piccoli segreti per combatterli

Il contatto è quasi scontato. L’arma migliore? La prevenzione

Controllo dei pidocchi

Controllo dei pidocchi

Firenze, 7 ottobre 2015 - Con l’inizio dell’anno scolastico torna anche l’incubo dei pidocchi. Insetti così piccoli quanto infestanti, che si trasmettono di persona in persona, in particolare tra i bambini che vivono tante ore a stretto contatto in un’aula scolastica, un oratorio o una palestra. I pidocchi pungono depositando un liquido pruriginoso e depongono le proprie uova alla radice dei capelli. «Per debellarli, l’unica arma è la prevenzione – spiega la dottoressa Maria Grazia Santini, direttore dell’igiene e sanità pubblica della Asl 10 -. Non esistono prodotti, spray o saponi preventivi: la loro efficacia non è testata scientificamente. Ma è fondamentale un’ispezione frequente da parte dei genitori, per verificare il prima possibile la presenza di uova, prima che l’infestazione sia tale da portare al prurito». Periodicamente babbo o mamma devono osservare il cuoio capelluto del figlio, in particolare nella zona della nuca e vicino le orecchie, alzando i capelli con un pettine a denti stretti. Ma non tutti sanno riconoscere le uova.

«Per questo – dice la specialista della Asl – consigliamo di creare nelle scuole dei gruppi di genitori dove i più esperti aiutino gli altri a riconoscere le pediculosi in tempo». Per debellare i pidocchi ci sono trattamenti medici antiparassitari: «vanno effettuati solo in caso di necessità, non in maniera preventiva, e attenendosi alle indicazioni, altrimenti possono avere effetti tossici». Le uova poi vanno tolte manualmente col pettine dai denti fitti: un’operazione noiosa e difficile, ma fondamentale. I parassiti si trasmettono per contatto diretto e scambio di effetti personali come asciugamani e biancheria. «Consigliamo di custodire sciarpe e cappelli non sull’appendiabiti – suggerisce la dottoressa Santini -, ma nella manica del giubbotto in modo da non farli entrare in contatto con altri accessori». In caso di pediculosi, tutti gli effetti personali come i vestiti, i cappelli, le lenzuola, i fermagli per capelli, il casco, ma anche i peluche vanno lavati in lavatrice a 60 gradi o a secco. Non è necessaria la disinfestazione dei locali: i pidocchi non sopravvivono nell’ambiente, ma solo a contatto con il corpo umano. Non viene contagiato chi ha una scarsa igiene personale: tutti possono prenderli, inclusi i parenti del bimbo infestato. Alcune scuole fiorentine hanno scelto di combattere i pidocchi partendo dalla prevenzione: hanno richiesto uno dei corsi specifici proposti dagli esperti dell’educazione alla salute della Asl. «Nelle scuole – dice la dottoressa Santini - divulghiamo anche depliant sui pidocchi: come sono fatti e come prevenirli. Tra pochi giorni partirà una circolare a tutti gli istituti per invitarli a una corretta informazione delle famiglie». Non c’è stato un aumento di casi negli anni: «Gli episodi sono costanti e la scuola non è obbligata a segnalarceli. Ma negli istituti dove i genitori sono più informati, i casi sono molto più rari».

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