Piazza della Repubblica ieri e oggi: in edicola con La Nazione le foto storiche di Firenze

Ecco com'è cambiata: sparita la Colonna dell’Abbondanza L'INIZIATIVA DE LA NAZIONE

Piazza della Repubblica in una foto storica

Piazza della Repubblica in una foto storica

Firenze, 21 ottobre 2014 - «MA IL RECRIMINARE è vano. L’irreparabile è avvenuto ed oggi nel centro della città abbiamo una brutta piazza ed un ancor più brutto monumento. E non parliamo, per carità, dei palazzi!». Così, nel 1929, scriveva amaramente quel Demetrio Guccerelli, autore del prezioso seppur datato «Stradario storico biografico della Città di Firenze», a proposito di piazza Vittorio Emanuele II con il monumento omonimo. Come a dire, l’attuale piazza della Repubblica immortalata dai Fratelli Alinari, quinto omaggio fotografico de La Nazione (oggi in edicola) con l’iniziativa «Firenze Capitale 1865-2015».

Il «lamento funebre» del Guccerelli si riferiva all’«antico centro della città da secolare squallore a nuova vita restituito», così come scolpito sul frontone dell’arco. Una piazza un po’ «anonima», la cui intitolazione al nome del Re Galantuomo, circondata da gioielli come Palazzo Vecchio, Santa Maria del Fiore e il Campanile di Giotto, venne decisa il 5 settembre 1890 con deliberazione dell’amministrazione comunale del sindaco Francesco Guicciardini. Il collocamento del monumento al Padre della Patria, opera dello scultore Emilio Zocchi, ebbe luogo quindici giorni dopo, il 20 settembre.

Una data simbolica: venti anni prima Roma era stata conquistata con la breccia di Porta Pia per diventare capitale del Regno d’Italia. Ma per far posto alla piazza, precedentemente, con grande rammarico non solo del pittore Telemaco Signorini, era stato raso al suolo a suon di piccone il vecchio mercato e il ghetto, luogo più caratteristico della vecchia Firenze. Ma anche centro di una «Firenze sotterranea», di malaffare, raccontata da par suo da Jarro, al secolo Giulio Piccini, giornalista de ‘La Nazione’, nel 1884. Il «piccone del progresso» però non aveva risparmiato nemmeno le case delle illustri famiglie degli Amieri, dei Sassetti, dei Lamberti, dei Della Luna e, addirittura dei Medici. Non si era andati tanto per il sottile...

Ma a guardar meglio nello «scatto» degli Alinari, eseguito attorno al 1910, qualcosa non quadra. Dove è finita la Colonna dell’Abbondanza che per secoli aveva segnato l’ombelico della città, crocevia dove si incontravano il cardus e il decumanus del foro romano? Presto detto, all’epoca, la Colonna dell’Abbondanza non c’era più. Quando erano iniziati i lavori di «risanamento», colonna e statua erano state smontate. E per vederle ricomparire, si dovette attendere il 1956. Ecco svelato il «mistero» di una statua che aveva assistito, suo malgrado, a di morta abbondanza di picconate...

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