L'aeroporto Vespucci potenziato: una manna per imprese e sviluppo

Più investimenti esteri, migliaia di posti di lavoro, boom turistico: i benefici della nuova pista in uno studio dell’Irpet ENAC HA DECISO: "PISTA DA 2400 METRI"

Aerei al Vespucci (New Press Photo)

Aerei al Vespucci (New Press Photo)

Firenze, 23 settembre 2014 - LO SVILUPPO dell’aeroporto con la nuova pista è un tassello fondamentale per lo sviluppo di Firenze. «Gli aeroporti sono quasi sempre una delle aziende più importanti delle città in cui operano, sia con gli effetti diretti, all’interno dell’aeroporto stesso, sia con quelli indiretti e indotti che si verificano in un’area ben più vasta» sottolinea l’Irpet. Il Vespucci dunque come motore decisivo di sviluppo, in particolar modo per un tessuto economico come quello fiorentino, che ha una grande vocazione internazionale e poggia sulle esportazioni e sul turismo come veicoli trainanti di crescita. Uno studio dell’Irpet conferma i grandi benefici che porterà la realizzazione della nuova pista di Peretola. Lo studio è di tre anni fa ma esamina in profondità tutti i fattori attraverso i quali l’aeroporto Vespucci spinge l’economia locale e fornisce indicazioni quindi attualissime.

Secondo l’analisi dell’Irpet, effettuata in collaborazuione con Confindustria, l’aeroporto fiorentino attivava circa 370 milioni di euro di valore aggiunto ogni anno. L’impatto economico era considerevole anche in termini di tempo risparmiato utilizzando lo scalo di Peretola piuttosto che altri scali o altri mezzi di trasporto: 39 milioni di euro all’anno il valore del tempo risparmiato. Nell’ipotesi che il numero dei passeggeri cresca con la nuova pista fino a 3 milioni e 300 mila il tempo risparmiato potrebbe salire a un valore di 75 milioni di euro annui. I mille addetti del Vespucci, secondo lo studio dell’Irpet, diventavano settemila tenendo conto degli effetti diretti e indotti.

NON SOLO. Il potenziamento del Vespucci diventa strategico anche perché la presenza di un aeroporto adeguato è strumento determinante per attrarre investimenti esteri in un territorio. L’attrattività di imprese e capitali stranieri è uno degli obiettivi chiave anche del mandato del sindaco Nardella, che non a caso – tra i passi che ha fatto in questi primi mesi – ha convocato in Palazzo Vecchio il consiglio delle grandi aziende, 17 multinazionali presenti sul territorio. «E’ statisticamente provato – scriveva l’Irpet – che la presenza di una struttura aeroportuale risulti tra i fattori fondamentali che favoriscono gli investimenti diretti dall’estero (apertura di nuove aziende come filiali di multinazionali o come iniziative autonome)» tanto è vero che «intorno agli aeroporti di tutto il mondo hanno sede aziende a valore aggiunto più elevato e a tasso di innovazione maggiore rispetto alla media del Paese o della regione». L’Irpet sottolinea poi che «l’effetto più diretto che la presenza di un aeroporto può produrre è il supporto alle attività espositive e congressuali».

LO STUDIO dell’Irpet stimava che i passeggeri che utilizzano gli scali toscani rapprewsentavano poco più del 45 % del totale nazionale e «questo valore è inferiore di almneno 2-3 punti percentuali al peso economico della regione sul totale nazionale e ancora di più della sua rilevanza turistica». La Toscana ha quindi una domanda di trasporto aereo superiore a quella che l’offerta riesce a soddisfare.

Ora con il via libera dell’Enac alla nuova pista di 2400 metri l’obiettivo sembra vicino. Corporacion America, la societa' del magnate argentino Eduardo Eurnekian, protagonista in estate della scalata su Adf e Sat, le due controllanti degli aeroporti di Firenze e di Pisa, punta con la nuova pista a raggiungere i 4 milioni e mezzo di passeggeri entro il 2030.

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