Georgofili, appello a Grasso dei familiari delle vittime: "Il governo ha cassato l'emendamento sulla pensione agli invalidi per terrorismo"

La denuncia in una lettera al presidente del Senato: "Siamo amareggiati e arrabbiati, i nostri feriti aspettano da troppo tempo". In attesa ci sono anche quattro persone che hanno un'invalidità dell'80% a causa delll'attentato nel cuore di Firenze

L'ex presidente del Senato Pietro Grasso (Ansa)

L'ex presidente del Senato Pietro Grasso (Ansa)

Firenze, 4 agosto 2014 -  "Il Governo Renzi attraverso il ministro Marianna Madia, ha cassato tutto il nostro emendamento, inerente le vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice, ovvero il perfezionamento della legge 206 del 2004 - diritto alla pensione - che prevedeva tra le altre cose le quattro pensioni ad altrettanti invalidi all'80% della capacità lavorativa, frutto del tritolo stragista eversivo".

Giovanna Maggiani Chelli, presidente dell'Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili, scrive al presidente del Senato, Pietro Grasso, per sottolineare la delusione degli invalidi della strage di via dei Georgofili riguardo alla loro pensione.

 "Mi rivolgo a Lei _ha anche scritto Maggiani Chelli nella lettera a Grasso_ perché il 27 maggio scorso in Regione Toscana è stato l'unico che ha spezzato una lancia in favore dei nostri feriti invalidi che da troppo tempo aspettano la pensione. Come prevedibile anche le promesse del ministro Poletti durante l'anniversario del 2 agosto a Bologna sono state aria fritta. Il classico 'osso' buttato ai deboli per tenerli buoni".

"Siamo amareggiati e arrabbiati _conclude la lettera_ Organizzeremo quanto prima la protesta in via dei Georgofili, un altro affronto motivato da argomentazioni più che lacunose e ritorsive nei nostri confronti è troppo".

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