A pensare male si può sbagliare

Il direttore della "Nazione" risponde ai lettori

PIERFRANCESCO DE ROBERTIS

PIERFRANCESCO DE ROBERTIS

Firenze, 6 maggio 2016 - Caro direttore, con la condanna inflitta a Renato Soru per una vicenda di evasione fiscale fanno ormai tre i fronti aperti negli ultimi giorni dal giudici nei confronti del Partito democratico. Guarda caso le toghe sono uno degli obiettivi delle riforme di Renzi. Andreotti diceva che a pensar male si fa peccato ma spesso si indovina.

Renzo Specchiai

Caro Specchiai, la frase di Andreotti è molto divertente e devo dire che in tanti casi si è rivelata e si rivela vera. Nel caso dei rapporti tra Pd e magistrati, anzi, tra Renzi e magistrati, occorre però fare alcune distinzioni. La prima è che la condanna di Soru va distinta da quella di Lodi e di Potenza proprio perché si tratta di una condanna, e non di una iniziativa di un pm. L’inchiesta è partita molto tempo fa e doveva arrivare alla fine adesso; non parlerei quindi di giustizia a orologeria. Per Lodi e Potenza il discorso è diverso. La coincidenza tra gli attacchi di Renzi, la risposta di Davigo e poi queste due iniziative giudiziarie è incredibile ma di qui a dire che si tratta di una guerra di posizioni tra diversi pezzi dello Stato ne passa. In ogni caso come ha detto Mattarella è bene che la temperatura dello scontro si abbassi, ne abbiamo già avuti troppi.

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