Calcio preferito alla Messa: la domenica dei giovani che non piace al cardinale

Giuseppe Betori, che più volte è intervenuto sui valori di educazione e etica attraverso lo sport, invita a una riflessione collettiva. "Anche se so di scontrarmi con un muro servirebbe uno sforzo nel posticipare gli orari"

Il cardinale Giuseppe Betori, presidente dei vescovi toscani (Germogli)

Il cardinale Giuseppe Betori, presidente dei vescovi toscani (Germogli)

Firenze, 5 maggio 2016 - Un calcio alla messa. Anche se a dirla così si corre il rischio di passare per blasfemi, questa è la sintesi dei rovelli interiori alla domenica mattina dei giovani divisi tra sport e religione. Le partite di calcio prendono il posto della chiesa. O viceversa, per le famiglie cattoliche che non lasciano liberi i ragazzi di scegliere. In ogni caso, gli impegni della domenica mattina distraggono i giovanissimi dal catechismo. Ma anche le famiglie che li seguono pure sotto la neve e in capo al mondo, dalla messa. Gli adepti del pallone che sono credenti o provengono da famiglie rigorosamente praticanti, rischiano di andare in crisi.

DA UNA PARTE suona la campanella della titolarità in campo: l’allenatore richiama i giocatori alla presenza in rosa, dall’altra c’è il timore dell’ammonizione del catechista che conta le assenze al corso. E’ più forte la minaccia di finire in panchina o il rischio di non ricevere la cresima? In un momento storico in cui il numero dei cattolici praticanti cola a picco, soprattutto nelle medie e grandi città, il cardinale Giuseppe Betori affronta la questione con uno stop di petto: invitando a una riflessione collettiva. Per l’arcivescovo, la contemporaneità degli orari delle partite con i corsi di catechismo e con la messa è «un cruccio», perché allontana i giovani dalla chiesa. E con loro, anche le famiglie al seguito.

«Anche se so di scontrarmi con un muro – ha detto Betori – Servirebbe uno sforzo nel posticipare gli orari». Probabilmente il mondo sportivo potrebbe richiedere altrettanto impegno alla Diocesi. Un tempo i corsi di catechismo si frequentavano al sabato pomeriggio e alla fine si restava in chiesa per la messa. Ma le partite, quelle che non giocano alla domenica mattina, si disputano il sabato pomeriggio. Dunque sarebbe comunque una bella battaglia. Non sarà facile togliere il cruccio al cardinale Betori né eliminare l’ansia dei giovani giocatori. Non solo di pallone. Perché le partite sono in calendario la mattina della domenica anche in molti altri sport di squadra, magari meno popolari. Ormai il sogno dilagante di diventare calciatori, probabilmente più dei genitori che dei ragazzi, almeno fino a una certa età, potrebbe allontanarli da qualsiasi altro obiettivo che non siano cresima o comunione.

Ieri Betori ha fatto visita alla sede regionale del Coni di via Orlanda dove è stato invitato dal campione di scherma Salvatore Sanzo, presidente del Coni Toscana e dal presidente del Coni provinciale Eugenio Giani. In questo contesto, dopo aver evidenziato l’assoluto valore dello sport per la formazione dei giovani e il gioco di squadra, si è tolto qualche sassolino dalla scarpa. Il problema della crisi valoriale e educativa è in primo piano. Una preoccupazione per la Chiesa. «Lo sport è un fatto di grande responsabilità. Oggi i giovani si adagiano e non pensano più ai traguardi da raggiungere, agli obiettivi, al diventare migliori superando i propri limiti – dice il cardinale Giuseppe Betori – Il di più sta nel concetto stesso del fare sport. Spinge a traguardi ulteriori, quello che in termini religiosi è la trascendenza».

Non può esserci dunque conflitto, secondo Betori, tra Chiesa e sport, e i ragazzi non devono sentirsi obbligati a scegliere. O peggio, condannati a non potere andare a messa liberamente nel giorno di festa. «La Chiesa non è una cittadella arroccata su se stesa e sui fedeli – spiega l’arciverscovo – Io credo nella Chiesa presente in mezzo alla gente: e questo è il nostro impegno. Sento le parole di Papa Francesco affini al mio pensiero, in questo senso. Il Vangelo è un seme di umanità per tutti».

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