Il miglior politico del mondo

Il direttore de La Nazione risponde ai lettori

L'editorialista de La Nazione Marcello Mancini

L'editorialista de La Nazione Marcello Mancini

Firenze, 23 settembre 2014 - CARO DIRETTORE, credo che tutti i cristiani (ma anche i laici) dovrebbero imparare da Papa Francesco che cosa significhi davvero dire con coraggio la verità: quest’uomo non ha paura di andare in luoghi in cui la sua sicurezza personale è a rischio e non vuole vetri antiproiettile mentre passa in mezzo alle folle. Che lo amano. E’ il miglior ‘politico’ del mondo. Pietro Grande, via mail

LA FEDE, caro Pietro, è una corazza più impenetrabile di qualsiasi vetro antiproiettile. Papa Francesco da’ l’impressione di essere un uomo che non si cura dei pericoli: restano memorabili le immagini dell’auto che lo trasportò lungo le strade di Rio, all’inizio del suo viaggio in Brasile, che lambiva la folla mentre lui se ne stava con il finestrino aperto a salutare. La sua forza è anche questa: abbattere il protocollo, cercare il contatto con la gente, ignorare le umane paure per consegnarsi all’abbraccio dei fedeli. Non credo sia un «eroe», è semplicemente un uomo che trasmette la sua avvolgente spiritualità. Lo fa perché è il miglior politico del mondo? E’ una spiegazione laica, su questo non so dirle. Penso che il Papa si sia convinto che, per recuperare il distacco dal popolo diventato diffidente per via di preti dai comportamenti discutibili, ci fosse bisogno di un «sacrificio» e di un rapporto diverso. Francesco parla così un linguaggio dei gesti che a volte vale più di tante parole. Un linguaggio che, per chi crede, gli viene da Dio. 

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