Bancarotta fraudolenta, indagato il padre di Matteo Renzi: "Mi dimetto da segretario Pd di Rignano"

"Non sono preoccupato, ringrazio i magistrati". Altre due persone coinvolte nell'inchiesta genovese sul fallimento di una società di distribuzione di giornali. Il Pd di Rignano era già stato informato martedì 16 settembre dell'avviso di garanzia

Tiziano Renzi (Germogli)

Tiziano Renzi (Germogli)

Firenze, 18 settembre 2014 - Il padre di Matteo Renzi è indagato per bancarotta fraudolenta a Genova. L'indagine, che vede coinvolto Tiziano Renzi insieme ad altre due persone, è partita sei mesi fa in seguito al fallimento della Chil Post, azienda di distribuzione giornali con sede nel capoluogo ligure, dichiarata fallita un anno fa. L'avviso di garanzia è stato consegnato in concomitanza con la richiesta di proroga delle indagini. 

"Non sono preoccupato", fa sapere Tiziano Renzi, che ha deciso di dimettersi da segretario del circolo Pd di Rignano, il suo paese "Alla veneranda età di 63 anni e dopo 45 anni di attività professionale ricevo per la prima volta nella mia vita un avviso di garanzia - dice Renzi senior - I fatti si riferiscono al fallimento nel novembre 2013 di una azienda che io ho venduto nell'ottobre 2010. Sono certo che le indagini faranno chiarezza ed esprimo il mio rispetto non formale per la magistratura inquirente". Magistratura che il padre del premier dice di anzi di "ringraziare perché l'atto di indagine è un provvedimento a mia tutela".

Nel dubbio, dice Tiziano Renzi, "per evitare facili strumentalizzazioni, rassegno le dimissioni". 

Ma il Pd di Rignano sull'Arno era già informato dal 16 settembre dell'avviso di garanzia ricevuto dal padre del premier. Lo afferma, con una nota, il vicesegretario del Pd del comune toscano, Franco Bonciani. "Il partito era stato messo al corrente della situazione venutasi a creare già martedi' 16, dallo stesso segretario, nel corso della assemblea ordinaria programmata da tempo. In quella circostanza - si spiega - Tiziano Renzi ha ribadito la propria estraneità ai fatti, la piena fiducia nell'operato della giustizia, ed ha ritenuto opportuno rassegnare le proprie dimissioni dalla carica di segretario". Dimissioni accolte, seppure "ribadendo la stima nell'operato e nella persona di Tiziano Renzi". "Il Partito Democratico di Rignano sull'Arno, nel confermare la convinta adesione all'operato della magistratura - conclude la nota - ringrazia il segretario dimissionario per l' entusiasmo, l'impegno e la passione profuse in questo periodo verso il partito, nella certezza che presto sarà sgombrato l'orizzonte da ogni sospetto"

La Chil Post, fondata da Renzi padre era stata trasferita dalla Toscana a Genova nel 2003, prima in via Fieschi, poi nella centrale Galleria Mazzini. Nel 2005 lascia la sede di via Fieschi dove era in affitto. Il proprietario dell'immobile non aveva ricevuto gli ultimi tre mesi di locazione e dopo la denuncia la società venne condannata al pagamento di 8000 euro.

Nel 2010 Tiziano Renzi cede un ramo d'azienda a un'altra società di famiglia dello stesso settore, la Eventi 6 srl, con sede a Rignano sull'Arno, mentre la Chil passa nelle mani di Gian Franco Massone, originario di Castelletto d'Orba e residente a Varazze. La società non ha più capitali. Nel marzo 2013 i giudici genovesi dichiarano fallita la Chil. Ed è da quel fallimento che partono le indagini.

L'inchiesta è condotta dal procuratore aggiunto Nicola Piacente e dal sostituto procuratore Marco Airoldi.

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