Una strada per Oriana, il nipote, "Finora stravagante dimenticanza" - Sondaggio

Parla Edoardo Perazzi: «Ho visto una strada a lei dedicata anche a Pavia» UNA STRADA O UN GIARDINO DA INTITOLARE A ORIANA FALLACI? VOTA

Oriana Fallaci

Oriana Fallaci

Firenze, 26 novembre 2015 - «L’iniziativa della ‘Nazione’, che si batte per la intitolazione di una strada o un giardino a Oriana Fallaci, mi fa estremamente piacere. E poi Oriana leggeva La Nazione con un occhio di riguardo. Spesso critico, sono sincero. Ma per lei era importante».

Edoardo Perazzi, 49 anni, nipote di Oriana, è custode importante della memoria della grande giornalista e scrittrice. Sul fatto che a Firenze ci siano state e residuino sacche («politiche») di resistenza contro l’Oriana, in specie le sue ultime fatiche letterarie, i libri-denuncia contro i rischi d’una islamizzazione dell’Occidente e dell’Italia, Perazzi si esprime con sobria chiarezza «anche se è stato evidente a tutti che lei non si era svegliata così, all’improvviso, dopo le Torri gemelle. Lei era una profonda conoscitrice del Medioriente, della questione palestinese, dell’Islam, fin dagli anni Sessanta».

Perazzi: via o giardino?

«Guardi, ciò che penso io conta poco. Solo dico: alcuni giorni mi trovavo nei dintorni di Pavia. Ho imboccato un viale e andando verso il centro mi è venuto un colpo al cuore: ho visto via Oriana Fallaci. E c’è già una via Fallaci a Milano. Trovo stravagante che non ci sia a Firenze in considerazione del grande lustro che lei ha dato, nel mondo, alla sua città. Capisco le difficoltà legate alla toponomastica esistente, ma si si può intitolarle qualcosa pure in periferia, magari come segno di recupero degli spazi urbani. A meno di scuse politiche: perché ci sono ancora persone qui che la definiscono reazionaria e invece dovrebbero inchinarsi di fronte a una donna che esponendosi in prima persona ha scritto ciò che è avvenuto poi. Forse c’è antipatia per quella parte che è poi la sua gente. E perché no? il suo elettorato..».

Oriana FallaciCUSTODE DELLA MEMORIA Edoardo Perazzi, nipote di Oriana Fallaci

Mai stato contattato dalle istituzioni fiorentine?

«Dal Comune mai. Solo dalla Regione, a settembre, per la nuova Biblioteca (il 30 settembre la Biblioteca della Giunta è stata unificata a quella del Consiglio, ndc) si è pensato a uno spazio per lei. Io ho fatto una donazione».

Come procede il suo lavoro di recupero e di archivio della produzione della Fallaci?

«Oriana scriveva tanto. Ma era disordinata e siccome lei non buttava mai via niente capirà che trovo continue sorprese. Gliene dico una: da poco è stato editato il libro su Pasolini. Pensavo che tutto il materiale di Oriana sul grande poeta fosse stato ritrovato, invece la scorsa settimana ho scoperto un’altra lettera di Oriana a Pasolini. Mi sarei mangiato le mani. Insomma il lavoro di archivio di tutte le lettere ricevute, appunti, manoscritti e registrazioni, è lungo».

Qualcuno tenta inserimenti spericolati

«Beh, ogni tanto qualche pazzoide tenta di mettere in scena ‘Lettera a un bambino mai nato’, o altro, senza preoccuparsi dei diritti d’autore...Ma in genere sono contento: la fiction è stata un discreto successo. E anche il libro sull’Islam, è andato molto bene».

Prossimi progetti per far conoscere Oriana?

«Tengo moltissimo alla ripubblicazione degli oltre 900 articoli scritti da Oriana per l’Europeo. Sono sicuro che avrebbero un grande successo. E spero che finalmente gli americani, Hollywood decidano di trarre un film da ‘Un uomo’, il libro pubblicato nel ’79 sulla storia di Panagulis, che amò e che fu suo compagno nella vita».

Appuntamento al 2016

«A settembre saranno trascorsi dieci anni dalla morte di Oriana. Milano, New York, la Rcs intendono onorarla. E pure il Comune di Greve in Chianti, dove aveva una casa»

 

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