La morte di Irene, arrestato il compagno. Nel sacco con il cadavere trovati i calzini di Di Martino. Spunta un testimone: "L'ho visto" / VIDEO

La donna è stata trovata senza vita in un sacco alle Piagge dopo settimane di ricerche LA MAMMA DI IRENE: "IL COLPEVOLE SIA ASSICURATO ALLA GIUSTIZIA" / ORRORE A FIRENZE: RESTI TROVATI IN UN SACCO IN PERIFERIA / TROVATO UN CADAVERE ALLE PIAGGE / LE FOTO DEL RITROVAMENTO / LA GENTE SCONVOLTA - VIDEO

Il luogo del ritrovamento del cadavere. Nei riquadri Di Martino e Irene Focardi

Il luogo del ritrovamento del cadavere. Nei riquadri Di Martino e Irene Focardi

Firenze, 1 aprile 2015 - Morta massacrata di botte dall'ex compagno per motivi di gelosia, forse per aver osato confessargli di aver incontrato un suo ex mentre andava a casa da lui. Questa l'ipotesi avanzata dagli inquirenti in merito alla morte di Irene Focardi, per la quale la scorsa notte è stato arrestato il fidanzato Davide Di Martino, che era agli arresti domiciliari proprio per i maltrattamenti inflittile. Davide Di Martino inoltre rivelò che la donna era morta quasi un mese prima del ritrovamento del cadavere, parlando con una vicina di casa. Sarebbe successo il 6 marzo scorso: Di Martino, ubriaco e quasi certamente sotto l'effetto di psicofarmaci, disse che Irene era morta e che voleva uccidersi anche lui. Spiegò anche di aver cercato di rianimarla, ma senza riuscirci. La vicina, che ha riferito di queste circostanze alla polizia, provò a ottenere più informazioni ma non ebbe maggiori spiegazioni di cosa volesse intendere con quelle frasi.

Secondo quanto ricostruito, la sera della sua scomparsa, il 3 febbraio scorso, Irene ricevette un messaggio da Di Martino sul cellulare della madre in cui l'uomo le chiedeva di raggiungerla. La donna sarebbe uscita dirigendosi verso l'abitazione del compagno ma lungo la strada avrebbe scambiato alcune parole con un conoscente col quale in passato aveva avuto una relazione. Poche ore dopo, a casa del compagno la lite furiosa, degenerata nell'uccisione della donna, picchiata brutalmente, colpita con un oggetto contundente imprecisato e ferita alla schiena con un coltello. La sera della scomparsa di Irene il cellulare di Di Martino cessò di funzionare. Lui disse alla polizia di averlo distrutto perché innervosito dal fatto che la donna non era andata a trovarlo. Ma secondo quanto accertato dagli agenti della squadra mobile la scheda telefonica fu trasferita su un altro cellulare di proprietà di Di Martino ma da tempo in uso a Irene Focardi.

Davide Di Martino, ricordiamo, è in carcere con l'accusa di omicidio. Per l'uomo il pm ha firmato il decreto di fermo. Davide Di Martino si era detto innocente nelle scorse ore, dopo appunto il ritrovamento della donna nel quartiere delle Piagge. E' qui, in un prato, vicino alla ferrovia, che è stato ritrovato dopo due mesi di ricerche e silenzio il corpo della donna. Un luogo che era non lontano dall'abitazione di Di Martino. L'uomo si trovava già ai domiciliari per maltrattamenti sulla donna. 

Altro particolare compromettente emerso nella giornata di oggi: nel sacco di plastica nero in cui c'era il cadavere di Irene c'erano dei calzini dello stesso modello e della stessa taglia di quelli usati da Di Martino. Secondo gli investigatori, per disfarsi del cadavere Di Martino ha usato un sacco di quelli che utilizza abitualmente per riporre la biancheria sporca dimenticandovi, all'interno, i calzini. E ieri nella perquisizione dell'abitazione di Di Martino la polizia ha sequestrato dei calzini identici per modello, taglia e tessuto. Gli agenti li hanno trovati in un sacco identico a quello che è stato usato per occultare il cadavere. Tra gli altri oggetti sequestrati, ci sono un coprimaterasso che non era stato trovato nelle precedenti perquisizioni, e una maglietta bianca con tracce ematiche latenti.

Ma non è tutto. Un testimone vide Davide Di Martino, trascinare un sacco nero di plastica fuori dalla sua abitazione proprio in direzione del fosso scolmatore dove è stato trovato il cadavere della donna. In base al racconto, per un tratto Di Martino fu aiutato da una persona incontrata in strada. Il testimone si è recato in questura per denunciare il fatto dopo il ritrovamento del cadavere.

Il testimone ha riferito di averlo incontrato nel seminterrato del palazzo dove si trovano le cantine. In base al racconto Di Martino era in stato confusionale, dovuto forse l'assunzione di alcol o farmaci, e accanto a sé aveva un grosso sacco nero da cui emanava un fetore pungente. L'uomo, spaventato, uscì dalle cantine e tornò in casa della madre. Da qui si affacciò alla finestra e vide Di Martino uscire dalla porta posteriore dello stabile trascinando a fatica il sacco sul prato davanti al condominio, fino a via Lazio, a pochi metri dal fosso dove è stato trovato il cadavere di Irene Focardi. Sempre secondo il racconto, Di Martino prima di scomparire dalla visuale del testimone fu aiutato da un'altra persona ad attraversare col sacco la strada in direzione del fosso.

IL CORPO FU CERCATO A CASA DI DI MARTINO - L'appartamento e la cantina di Davide Di Martino, arrestato in carcere per l'omicidio di Irene Focardi, nelle settimane scorse sono state perquisite più volte dalla polizia ma non c'era nessuna traccia del corpo della donna scomparsa. È quanto emerge dalle indagini. Secondo gli inquirenti Di Martino potrebbe aver ucciso e subito nascosto il cadavere nel terreno vicino a casa sua, mettendolo in un sacco da rifiuti rimasto fuori dalla vista delle persone a causa della vegetazione. Qualche giorno fa il terreno è stato pulito per normali lavori di campagna e probabilmente grazie a questa attività il sacco è stato poi notato da alcuni passanti che hanno dato l'allarme vedendo fuoriuscire un braccio. L'altra ipotesi è che qualcuno, ovvero lo stesso Di Martino, abbia trascinato il sacco lì in un secondo momento: ipotesi avvalorata dal fatto che il terreno era stato comunque perlustrato anche dalla polizia ed è vicino alle case, per cui sembra strano che per settimane nessuno abbia notato qualcosa. Tra gli accertamenti in corso, c'è anche quello per stabilire, o escludere, che Di Martino possa aver occultato il cadavere in un altro luogo e poi sotto la pressione delle indagini l'abbia spostato nel campo allontanandolo dal palazzo dove abita. Per queste operazioni non viene escluso che, considerata anche il peso da spostare, qualcuno potrebbe averlo aiutato.

Davide Di Martino, accusato dell'omicidio di Irene Focardi

"CERCHIAMO UN PICCOLO COLTELLO" - «Gravi indizi di colpevolezza» a carico di Davide Di Martino per la morte dell'ex convivente Irene Focardi: così il procuratore Giuseppe Creazzo ha spiegato i motivi del fermo scattato la notte scorsa per l'uomo, ora in carcere, nell'ambito delle indagini sulla scomparsa della Focardi. «Di Martino è accusato di omicidio volontario, maltrattamenti aggravati dalla morte e occultamento di cadavere - ha detto Creazzo - Ci sono stati riscontri investigativi, rinvenimenti e testimonianze a suo carico». «Il cadavere di Irene Focardi ha il cranio sfondato e altri gravissimi traumi che hanno dato esito mortale», ha aggiunto Creazzo. «Ma ci sono segni sul corpo anche di arma da taglio e stiamo cercando un coltello di piccole dimensioni». Creazzo ha anche detto che «le indagini hanno avuto nelle ultime ore un'evoluzione rapida. Di Martino era a conoscenza, anche date le perquisizioni ricevute da parte della polizia, di alcuni elementi investigativi e temevamo che sfuggisse. Per questo è stato disposto il fermo in carcere».

Irene Focardi

"ATTENDIAMO CONVALIDA FERMO" - La procura di Firenze e' in attesa della convalida del fermo di Davide Martino, l'uomo accusato dell'omicidio di Irene Focardi. Lo ha spiegato il procuratore capo, Giuseppe Creazzo. Martino, con il quale la Focardi aveva convissuto per qualche tempo, si trovava gia' ai domiciliari per maltrattamenti sulla donna, ma questa mattina e' stato portato nel carcere di Sollicciano. "Non abbiamo ipotesi di quando sia stato buttato il cadavere", ha precisato Creazzo - stiamo aspettando la convalida del gip, le indagini sono ancora in corso".

"NON HA CONFESSATO, CHIUSO IN SE' STESSO" - Davide Di Martino, l'uomo arrestato in carcere per l'omicidio dell'ex modella Irene Focardi, «non ha confessato», «si è chiuso in se stesso», «aspettiamo la convalida del gip e l'interrogatorio»: lo ha detto il procuratore di Firenze, Giuseppe Creazzo, in una conferenza stampa per riferire dell'arresto maturato la notte scorsa a carico dell'ex convivente della donna scomparsa ritrovata morta in un sacco.

SACCHI NERI IN CASA DI DI MARTINO - Dei sacchi neri simili a quello dove era il corpo di Irene Focardi sono stati trovati nell'abitazione di Davide Di Martino, arrestato con l'accusa di omicidio. È uno dei dettagli delle indagini. Per l'arresto, gli inquirenti hanno valutato anche il tipo di lesioni trovate sul cadavere - le indiscrezioni trapelate ieri parlavano di fratture al cranio e alle costole - e i precedenti fra i due: Di Martino si trovava già ai domiciliari per maltrattamenti.

L'AUTOPSIA: FRATTURE AL CRANIO E ALLE COSTOLE - Fratture al cranio e alle costole. Questi i risultati dell'autopsia che aveva dato l'autopsia eseguita sul corpo di Irene Focardi. Secondo quanto appreso il medico legale avrebbe trovato anche alcune lesioni. Al momento, anche per queste, non sarebbe stato possibile stabilire se procurate da un'arma.

 

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