Nuova Antologia: a Maurizio Sessa il premio speciale "Cullino Marcori"

Vincitori ex-aequo di questa edizione Pietro Di Giovanni e Lucrezia Giordano

Maurizio Sessa (New Press Photo)

Maurizio Sessa (New Press Photo)

Firenze, 21 aprile 2015 - È un premio di raro pregio che reca in sé tutta la storia, il prestigio e la missione sia di valorizzazione di giovani talenti e studiosi, che l’eccellenza della cultura fiorentina nel panorama nazionale, il Premio annuale Firenze-Ada Cullino Marcori. Fortemente voluto dal professor Cosimo Ceccuti, presidente della Fondazione Spadolini Nuova Antologia, per fissare nella memoria delle future generazioni un perenne ricordo della signora Ada Cullino Marcori, nata a Trieste e trasferitasi fin dagli anni della seconda guerra mondiale nel capoluogo toscano, dove è scomparsa il 1° aprile dello scorso anno.

E in questa prestigiosa occasione, la giuria composta dal sindaco Dario Nardella, dal rettore Alberto Tesi, dal direttore de ‘La Nazione’, da Cosimo Ceccuti e Roberto Marcori, ha unanimemente assegnato al nostro collega Maurizio Sessa un premio speciale, a riconoscimento della particolare attenzione, sensibilità e dedizione con cui nella sua serie di articoli pubblicati sul quotidiano ‘La Nazione’ ha sviluppato e raccontato il tema di Firenze Capitale. A distanza esatta di un anno, alla presenza dell’assessore Elisabetta Meucci e di Marcello Mancini, si è tenuta la cerimonia di consegna dei riconoscimenti della prima edizione del premio, proprio nelle sale della biblioteca della Fondazione Spadolini di Pian dei Giullari, dove ha sede l’esposizione permanente di opere artistiche dedicate alla città di Firenze fra ‘500 e ‘800, donate da Roberto Marcori in memoria della madre. Il premio – una borsa di studio di 3mila euro - è stato assegnato dalla commissione giudicatrice a due a giovani laureati e studiosi che hanno affrontato tematiche relative a Firenze.

Vincitori ex-aequo di questa prima edizione, che si svolge nell’ambito delle iniziative per il 150° di Firenze capitale sono Pietro Di Giovanni dell’università di Firenze, per la tesi «Quando Firenze era capitale: trasformazioni e storia di una speculazione edilizia», e Lucrezia Giordano, per la tesi specialistica discussa all’università di Urbino Carlo Bo, «ʻFiorenza fiore del mondoʼ. Artisti non toscani a Firenze 1530-1631».

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