Uffizi, Nardella ha un’idea: precettare i lavoratori per aggirare lo sciopero

Musei chiusi a Pasqua, la rabbia degli albergatori

Una coda per entrare agli Uffizi (New PressPhoto)

Una coda per entrare agli Uffizi (New PressPhoto)

Firenze, 25 marzo 2015 - PRECETTARE i lavoratori dei musei in caso di sciopero a Pasqua? Qualora la normativa lo consentisse, per il sindaco Nardella è uno strumento da considerare: «Non voglio pensare che si possa arrivare ad avere gli Uffizi chiusi a Pasqua. In quel caso, non sta a me dirlo, ma penso che se ci fossero le condizioni per garantire comunque l’apertura, sarebbe utile se il ministero le prendesse in considerazione». Per ora i dipendenti di Opera Laboratori Fiorentini, che gestisce i servizi aggiuntivi dei 17 musei statali fiorentini, sono fermi nello sciopero del 4-5 aprile. Al Mibact chiedono per scritto la garanzia della clausola sociale per il bando delle prossime gare d’appalto.

MA IL SINDACO non è il solo furioso per lo sciopero dei 400 lavoratori che rischiano di far trovare chiusi Uffizi, Accademia, Palazzo Pitti e tutti gli altri musei statali. Sul piede di guerra sono anche gli albergatori, che temono figuracce e disdette con i clienti di tutto il mondo. Beatrice Grassi, presidente Sezione Industria alberghiera di Confindustria Firenze si appella al senso di responsabilità di tutti i lavoratori: «Musei chiusi a Pasqua? Che immagine della città diamo agli ospiti che arriveranno! Posso comprendere le preoccupazioni dei lavoratori, ma i tempi sono cambiati, la crisi ci insegna che non c’è più niente di facile e che tutti dobbiamo impegnarci per offrire servizi migliori e alta professionalità, senza le certezze di un tempo». Ricorda che la Pasqua è notoriamente l’inizio della stagione turistica, prima boccata di ossigeno dopo un inverno che ha visto in sofferenza non solo il comparto del turismo ma anche quello del commercio e dei servizi. «Non saremo mai in grado di competere con le altre città europee – sostiene – se come biglietto da visita presenteremo un cartello ‘chiuso per sciopero’ su uno dei musei più visitati come gli Uffizi. Pensiamo all’enorme delusione per coloro che hanno già acquistato un biglietto aereo intercontinentale, per poter vivere le bellezze di una delle città più famose per la propria arte. Mentre coloro che potranno decidere all’ultimo minuto, potranno cercare destinazioni alternative a Firenze- Proprio ora che possiamo contare su uno spiraglio di ripresa dei mercati che fa crescere l’ottimismo, non possiamo permetterci un danno economico e di immagine, perché non dimentichiamoci che contemporaneamente diventerà più caro l’ingresso in città per i bus turistici e il soggiorno in tutte le strutture ricettive, per effetto dell’aumento della tassa di soggiorno».

O.Mu.

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