L'emergenza movida, i vigili: "Basta servizi in piazza Santo Spirito è una polveriera"

Esplode la protesta: "L’ordine pubblico spetta a polizia e carabinieri" / CAOS IN SANTA MARIA NOVELLA, NARDELLA: "E' INDEGNO" / SANTO SPIRITO, MOVIDA E TENSIONE / LA SBRONZA COMINCIA IN PIAZZA / IL PREFETTO DICE BASTA

Sono le due di notte: decine e decine di giovani in via Mazzetta a due passi da Santo Spirito

Sono le due di notte: decine e decine di giovani in via Mazzetta a due passi da Santo Spirito

Firenze, 30 settembre 2014 - Si apre un’altra breccia sul fronte movida. Stavolta sono i vigili urbani ad alzare la voce. Non vogliono più andare in piazza Santo Spirito. «E’ arrivato il momento di dire basta ai servizi di ordine pubblico in piazza Santo Spirito da parte della Polizia municipale» dice Andrea Sedicini, responsabile del coordinamento sindacale autonomo (Csa). Non solo. Sedicini va oltre e definisce piazza Santo Spirito «una polveriera a cielo aperto che non può essere presidiata solamente con quattro vigili. Non si tratta di semplici controlli amministrativi ma chiaramente di ordine pubblico, funzione che spetta alla Polizia di Stato e carabinieri ma non alla municipale che tra l’altro – aggiunge Sedicini – non è neppure dotata di idonee strumentazioni e preparazione. Se non saranno prese le opportune decisioni siamo pronti alla mobilitazione». Una posizione molto dura, che apre uno scenario nuovo e rischia di far saltare il piano sicurezza anti movida selvaggia messo a punto tra Palazzo Vecchio, le associazioni e la prefettura. Intanto, i residenti delle zone «calde» sono sul piede di guerra. Dall’allarme sonoro al dispositivo che si illumina appena le combriccole di giovani si siedono sulle scalinate dei portoni fino al lancio di bottiglie dalle finestre.

Da via Verdi a Santo Spirito, le zone calde di Firenze, corrono ai ripari. Cinque esposti da via dei Macci, uno da Borgo Allegri e uno in arrivo da via Mazzetta. E’ il bilancio (solo del mese di settembre) delle notti insonni. «Siamo esasperati – racconta Maria, una residente di piazza Santo Spirito –. Sabato notte c’era una baraonda infernale, stavo per scendere in strada. Si deve stare attenti a dire qualcosa perché qui c’è gente che in tasca gira col coltello e ci mette un secondo a tirarlo fuori». «La situazione è ai limiti della legalità. A certi gesti ti portano mesi e mesi di notti passate senza chiudere occhio» prosegue riferendosi alle bottigliate lanciate da un residente contro i nottambuli. Santo Spirito lancia un grido di aiuto, non solo per la situazione in cui versa la piazza, ma anche per le strade limitrofe. In via Mazzetta non si dorme più: «Un locale – raccontato i cittadini del piano di sopra – di natura sospetta, dovrebbe essere un club ma non ha nemmeno un’insegna, apre a mezzanotte e continua con musica e alcol no stop fino alle 4 del mattino. I giovani escono di lì che sono ‘fatti’ eppoi finiscono la nottata a drogarsi sulle scalinate della nostra chiesetta». Per Pasquale Marruca, gestore di Gustapanino, «è un problema di controllo». «Non può – riprende – farne le spese tutta la piazza per colpa del solito gruppo di balordi».

Intanto, il folle weekend di Santa Maria Novella fa il giro dello Stivale. Tanto che Simonetta Chierici, portavoce del coordinamento nazionale anti movida selvaggia, scrive una lettera al sindaco Nardella. «Siamo di fronte – si legge – a una violenza imperdonabile non solo nei confronti del riposo e della salute dei cittadini ma anche delle opere d'arte che non hanno eguali nel mondo». Da via Verdi a Sant’Ambrogio fino a Santo Spirito, insomma, a Firenze la notte resta una spina nel fianco dell’amministrazione. «Le ordinanze – spiega Manuela Vannozzi, portavoce del comitato ‘Manoiquandosidorme’ – sono misure poco convincenti. Chiediamo di intervenire sul riassetto commerciale». Proprio del Patto si parlerà oggi in una riunione col prefetto e i rappresentanti di minimarket e locali.

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro