L'addio a Lorenzo, il bimbo simbolo del caso-Ilva: la sua famiglia fu "adottata" da Firenze

La vicenda dei veleni della fabbrica tarantina: il piccolo, malato di tumore, è stato a lungo ricoverato al Meyer. I genitori si trasferirono con il bambino in Toscana. Il padre trovò qui un lavoro e ora dice: "Non fiori ma offerte all'ospedale fiorentino" L'INTERVISTA AL PADRE (AGOSTO 2012)

Mauro Zaratta a una manifestazione con la foto del figlio

Mauro Zaratta a una manifestazione con la foto del figlio

Firenze, 31 luglio 2014 - Anche Firenze piange Lorenzo Zaratta, cinque anni, il bambino di Taranto che lottava contro una grave forma di tumore. Era diventato il simbolo del caso Ilva, la fabbrica che avrebbe sparso nell'aria negli anni sostanze nocive che avrebbero fatto ammalare centinaia di persone. Il condizionale è d'obbligo perché non esiste una prova del nesso causa-effetto, ma la battaglia del padre di Lorenzo arrivò alla ribalta un paio di anni fa, quando l'uomo raccontò la sua esperienza a Taranto durante una manifestazione per l'ambiente. Dopo aver scoperto la malattia, la famiglia di Lorenzo si trasferì a Firenze. Qui infatti, all'ospedale Meyer, il bambino fu ricoverato. E Firenze "adottò" la famiglia Zaratta. In una lunga intervista concessa al nostro giornale due anni fa il padre di Lorenzo, Mauro, parlò dell'esperienza fiorentina. Di come, dopo un periodo da pendolari tra Firenze e la Puglia, la famiglia si trasferì armi e bagagli nel capoluogo toscano. «Siamo stati abbracciati da una citta’ meravigliosa. In un ospedale di grandissima eccellenza. Lorenzo ha trascorso i suoi tre anni di vita tra interventi e chemioterapie, quasi sempre al Meyer. E’ stato ricoverato in tutti i reparti, ha avuto 25 operazioni», raccontò Mauro. La famiglia viveva in una casa a Novoli, dopo un primo anno trascorso, in comodato gratuito, in un appartamento che venne messo a disposizione dalla Misericordia di Firenze. Mauro era un tecnico della Marina Militare e ottenne il trasferimento prima a Livorno e poi a Firenze. Lacrime e commozione adesso per il piccolo a Taranto. Firenze e la città pugliese si stringono attorno alla famiglia. Che vuole ricambiare il tanto affetto. Il padre, in un post su Facebook, non chiede fiori per il piccolo ma offerte proprio all'ospedale Meyer. 

 
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