Bambino trovato morto in culla dai genitori, tragedia nel Chianti

Il padre, senegalese, è medaglia al valor civile: salvò una persona da un incendio

Il mezzo

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di Ilaria Biancalani

San Casciano Val di Pesa (Firenze), 3 ottobre 2015 - Nel giugno 2008 salvò una ragazza lanciandosi nelle fiamme della sua autovettura. Un senegalese di 27 anni residente dal 2006 a Mercatale Val di Pesa, nel Comune di San Casciano in Val di Pesa, si trova a vivere uno dei drammi più atroci della vita: la perdita del primo e unico figlio. Secondo quanto spiegano i carabinieri, il piccolo di appena due mesi, sarebbe stato trovato morto nella sua culla, dagli stessi genitori, intorno alle 8 del mattino. Si tratterebbe dunque di un decesso per cause naturali. Sul corpo del neonato, non sarebbero state trovate lesioni traumatiche.

Il ragazzo è conosciuto e ben integrato nella frazione chiantigiana. Soprattutto perchè, nel 2008, era balzato agli onori della cronaca per aver salvato la vita a una coetanea; con grande coraggio e prontezza di animo, aveva infatti estratto sana e salva, dalle lamiere in fiamme dell'auto, che si era schiantata contro un cassonetto in una stradina di campagna nella zona di Montefiridolfi, una ragazza della sua stessa età che, a causa del violento impatto e dei fumi, aveva perso i sensi. Per quell'eroico gesto, espressione di un altruismo unico, la giunta comunale aveva promosso e ottenuto dalla Presidenza della Repubblica, il riconoscimento della medaglia al valor civile.

Non solo. Favorevolmente colpito dall'encomiabile azione, un signore di Firenze, rimasto sempre nell'anonimato, volle donare la somma di 1000 euro al ragazzo, chiedendo all'allora sindaco, Ornella Signorini, di fare da tramite per la consegna del denaro. Il giovane lavora come operaio agricolo alle cantine Antinori del Bargino. Dopo aver appreso la terribile notizia, la comunità di Mercatale è sotto choc per il tragico evento. Ad esprimere in particolare vicinanza e affetto al concittadino senegalese, è il Circolo Arci di Mercatale e l'Associazione Arcobaleno che opera al suo interno e che segue i temi sociali dell'accoglienza.

«Siamo molto dispiaciuti per quanto accaduto; è un amico che frequenta la nostra Casa del popolo e la nostra Associazione e partecipa attivamente alle nostre iniziative. Siamo vicini a lui e alla moglie, in questo momento così drammatico». Fra l'altro, proprio lo scorso anno, in occasione dell'arrivo della moglie dal Senegal, l'Associazione Arcobaleno aveva organizzato in suo onore, un pranzo a sorpresa a base di piatti tipici africani.

 

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