Alfredo Martini, Prodi alla camera ardente: "Un'umanità straordinaria"

In tanti a dare l'omaggio all'ex ct e presidente onorario della Federciclismo morto ieri sera CAMERA ARDENTE-FOTOILUTTO NEL CICLISMO: I TWEET DEI CAMPIONI / LA VISITA DELLA NAZIONALE DI CICLISMO A CASA DI ALFREDO MARTINI: FOTO / LE IMMAGINI DI UNA LUNGA CARRIERA / LA DICHIARAZIONE D'AMORE AL CICLISMO (VIDEO) / SU NIBALI NEL 2011: "HA UN GRANDE AVVENIRE" / ADDIO ALFREDO MARTINI

Alfredo Martini: Romano Prodi alla camera ardente

Alfredo Martini: Romano Prodi alla camera ardente

Sesto Fiorentino (Firenze), 26 agosto 2014 - Centinaia di persone hanno reso omaggio ad Alfredo Martini, scomparso ieri sera all'eta' di 93 anni, nella camera ardente aperta oggi a Sesto Fiorentino. Il feretro  ha lasciato pochi minuti dopo le 15 la casa dove l'ex ct e presidente onorario della Federciclismo abitava in pieno centro a Sesto Fiorentino, ed è stato trasportato nella sala consiliare del Comune. Ai piedi è stato poggiato un quadro con una grande foto che raffigura l'ex ct quando era un ciclista mentre su una delle pareti della  salae è esposta una delle prime maglie azzurre indossate da Martini quando fu convocato con la Nazionale italiana di ciclismo.

A rendere omaggio a Martini anche Romano Prodi, che si è intrattenuto a lungo con le figlie. Fra le autorità presenti il sindaco di Sesto Fiorentino, Sara Biagiotti, il presidente della Provincia di Firenze Andrea Barducci ed il presidente della Federciclismo, Renato Di Rocco.  La camera ardente rimarra' a disposizione del pubblico fino alle ore 20 di oggi e domani fino alle 16, orario del funerale che sara' celebrato nella Chiesa di San Martino a Sesto Fiorentino.

PRODI: "UMANITA' STRAORDINARIA" - "Sono venuto qui perche' lui era una persona speciale. Lasciamo stare tutta la sua carriera sportiva, di dirigente e parliamo della sua umanità. Aveva una vitalità, un'apertura che era straordinaria. Tutte le volte che ci siamo incontrati si parlava un po' anche di bicicletta ma poi chiacchieravamo di tantissime cose. Aveva questa saggezza popolare che in lui era assolutamente straordinaria, e poi anche la gioia di vivere, la soddisfazione per quello che ha fatto". Lo ha detto Romano Prodi a margine della sua visita alla camera ardente. Prodi ha avuto un lungo colloquio con le figlie di Alfredo Martini, Milvia e Silvia, ricordando insieme a loro una giornata in cui fece un'uscita in bicicletta proprio con il presidente onorario della Federciclismo. "Mi dicevano i familiari che tre ore prima di morire aveva visto la Vuelta in televisione e criticava, giudicava e aveva questo grande senso di una vita completa - ha aggiunto l'ex premier - I messaggi che lascia sono pulizia e serenita'. Una grande serenita'".

IL RICORDO DEL CT CASSANI -  "Il messaggio che lascia al ciclismo italiano e' come ha vissuto, quello che ha trasmesso - ha aggiunto ancora Cassani parlando di Martini - E' stata la persona piu' bella del ciclismo, e' stato il commissario tecnico. Lui non era solo il ct del ciclismo ma una persona straordinaria di sport, che non sapeva solo di ciclismo ma sapeva di vita, di uomini. L'unica cosa che possiamo fare e' portare avanti il suo messaggio perche' cosi' non morira' mai". Lo ha detto Davide Cassani, l'attuale ct della Nazionale italiana di ciclismo, a margine della sua visita alla camera ardente di Alfredo Martini, allestita da questo pomeriggio nella sala consiliare del Comune di Sesto Fiorentino. "Il mio ricordo di Alfredo Martini e' l'ultimo - ha aggiunto - perche' abbiamo visto insieme la fine del Tour de France insieme, a casa sua. Sono venuto qui, ci siamo visti la tappa insieme ed e' stata l'ultima volta che l'ho visto e ci ho parlato. Abbiamo condiviso un'emozione straordinaria, quella di Nibali vincitore del Tour. Il mio Alfredo comincia da li', perche' poi non l'ho piu' visto, quindi lui ora sara' nel mio cuore e mi porto con me tutto quel sapere che mi ha regalato in tutti questi anni". "Il compito di commissario tecnico e' difficile, ed il suo lo era ancora di piu' perche' in tempi di vacche grasse, mettere d'accordo tutti non era semplice - ha concluso Cassani - C'erano i Moser, i Saronni, i Chiappucci, Bugno e gli Argentin ed e' riuscito sempre a far andare d'accordo tutti e a vincere delle corse, dei campionati del mondo. Io sono ct da pochi mesi e tutte le volte che devo pensare a qualcosa in vista del prossimo Mondiale, chiudo gli occhi e penso: 'Alfredo cosa avrebbe fatto in questa situazione?', e cerco di andare a rivivere tutte quelle sensazioni e quei momenti che ho condiviso con lui. Cerco di copiarlo, anche se penso sia difficile".

IL RICORDO DI DI ROCCO, PRESIDENTE FEDERCICLISMO - "Oggi perdiamo un grande capitano. C'e' sicuramente tanto vuoto in ognuno di noi, ma la bicicletta, la ruota, come diceva lui, continuano a girare e bisogna pedalare, con un po' di soddisfazione perche' i messaggi che ci mandava negli ultimi anni e' che avevamo un grande debito con il pubblico per quanto era successo con i fatti legati alle vicende del doping, una delle pagine piu' grigie del mondo del ciclismo". Lo ha detto il presidente della Federciclismo italiana, Renato Di Rocco, a margine della sua visita a casa dell'ex ct e presidente onorario della Federciclismo, Alfredo Martini.

 

IL SINDACO DI SESTO FIORENTINO  - "E' stato un esempio per tutti noi, un maestro capace di trasmettere la passione per lo sport e per la vita, soprattutto ai giovani".  Sono le parole del sindaco di Sesto Fiorentino Sara Biagiotti per ricordare il suo concittadino Alfredo Martini.  "Alfredo credeva in loro, riusciva a comunicare con semplicita' la sua energia, il suo coraggio e il rispetto per i principi dello sport. Era la persona che avresti voluto vicino nei momenti difficili e quella con cui avresti condiviso volentieri gli attimi di gioia". "Negli anni piu' bui della Seconda guerra mondiale aveva scelto di fare il partigiano - prosegue il sindaco Biagiotti -, il suo senso della giustizia e l'amore per la liberta' lo avevano portato a mettere in gioco la vita per combattere contro il nazifascismo. Alfredo Martini non era uno capace di tirarsi indietro, di far finta di nulla. Metteva il cuore in ogni cosa, sia che fosse alla guida dell'ammiraglia azzurra ai Mondiali di ciclismo o ad un incontro con gli studenti di una scuola. Nonostante l'età e i problemi di salute, lo scorso anno era stato testimonial dei Mondiali di ciclismo in Toscana e si era speso in prima persona per rendere possibile questa eccezionale  manifestazione". Pochi lo sanno, ma prima di diventare un ciclista professionista, Martini era stato vigile urbano a Sesto, nel 1946, e negli anni Sessanta è stato consigliere comunale e assessore allo sport. "Ci ha resi orgogliosi per le sue vittorie - conclude il sindaco Biagiotti -, per il coraggio e la passione con cui guidava la nazionale azzurra, ma quello che ci manchera' di piu' e' la sua umanita', la sua capacita' di stare in mezzo alla gente e ai giovani con quella semplicità che è  propria dei grandi uomini". 

 

 

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