Eva Desiderio

Firenze, 19 giugno 2012 PAROLE D’ORDINE: rispetto ed equilibrio. Ed emozione alle stelle per un’anteprima mondiale senza uguali. Perché ieri sera per la prima volta nella sua storia secolare alla Galleria degli Uffizi è entrata la moda, anzi l’alta moda maschile di Stefano Ricci, re del lusso e dell’altissima qualità che ha avuto l’onore massimo per un creativo e poi per giunta fiorentino: entrare con le sue giacche perfettamente sartoriali e coi suoi abiti da uomo di potere nel tempio dell’arte somma. Con gli indossatori, guidati dall’attenta regia di Romeo Conte, che hanno sfilato su una passerella rosso carminio lunga 100 metri proprio accanto ai capolavori del Rinascimento, sullo sfondo magnifico del «Laocoonte» di Baccio Bandinelli. E con la sorpresa di otto guerrieri Masai arrivati dalla Tasmania con i loro abiti da cerimonia e le loro danze tribali. Ed è standing ovation alla fine quando Stefano Ricci compare in passerella col figlio Filippo e va ad abbracciare la moglie Claudia e il figlio Niccolò. Il pubblico è estasiato per un evento davvero irripetibile.

PITTI UOMO, edizione numero 82 per le collezioni dell’estate 2013, che apre stamani alla Fortezza da Basso di Firenze non poteva avere anteprima più esclusiva e preziosa. Il defilé si apre coi rintocchi delle campane del Duomo e con lo scalpiccio dei cavalli. I 68 modelli, tra facce storiche e giovanissimi con 4 coppie di gemelli che spopolano quando escono con le tute da jogging di seta finissima, mostrano l’iceberg del made in Italy più esclusivo, quel tesoro di maestria che ha permesso all’azienda fiorentina che ieri sera ha festeggiato 40 anni di raggiungere nel 2011 un fatturato di 60 milioni di euro (erano 46,6 nel 2010 con un già +36,4% dal 2009), con un miracoloso raddoppio in anni di crisi. Tutto merito delle esportazioni che rappresentano il 97% delle vendite delle collezioni del re della cravatta.

«IL NOSTRO è un sartoriale assoluto - racconta Stefano Ricci che veste uomini di grande prestigio in Russia Cina e America, e personalità come Nelson Mandela che ama molto le sue camicie di seta - e ogni capo di questa collezione è fatto interamente a mano. Nella sartoria i miei venti maestri sarti realizzano solo 3 abiti al giorno, e senza mai usare macchine da cucire! L’uomo è più vanitoso della donna e quando può permettersi questo lusso chiede quella magia che solo la manualità può dare».

APPLAUSI ad ogni uscita per i 16 minuti di show davanti ai buyers internazionali e ai 200 invitati per ognuno dei due defilé agli Uffizi, col tramonto che avvolge l’evento e poi la sorpresa immensa dei Masai che irrompono con la loro bellezza primitiva. Un colpo di teatro e un colpo da maestro, che Ricci ha voluto in omaggio all’Africa dove trascorre un mese l’anno, con la moglie Claudia, suo braccio destro, e i figli Niccolò che è amministratore delegato e Filippo che è il direttore creativo dell’azienda e l’amministratore dell’Antico Setificio Fiorentino, gioiello incantato rilevato dalla famiglia nel 2009. «Le mie collezioni nascono in Tanzania - dice Stefano al colmo della gioia per aver realizzato questa passerella di sogno -. Per questo ho voluto i guerrieri Masai agli Uffizi come simbolo di purezza, loro mangiano solo latte e sangue e stasera per noi hanno danzato sulle musiche del mito. Nella vita e nel mio lavoro ho imparato che il lusso è nelle cose più semplici, è un bicchiere di acqua fresca nel deserto». Certo un luogo così unico e incontaminato dal fashion ha influenzato la collezione. Non c’è spazio per gag od eccessi, non c’è voglia di stupore banale. Qui la vanità maschile si fa sostanza, eccellenza totale, esaltazione dell’arte artigiana. Poi arrivano anche otto modelle, per un flash di accessori come la borsa di coccodrillo da 90mila euro con il manico dal pavè di 1.300 brillanti.

UN PRODIGIO di bellezza e di stile senza uguali in uno spazio che leva il fiato, con spettatori e amici come Wanda Ferragamo accompagnata dal figlio Ferruccio, Ermanno e Toni Scervino, Roberto ed Eva Cavalli, lo stilista principe della moda russa Valentin Yadaskin che ha voluto Stefano Ricci guest star per la Volvo Fashion Week ad ottobre. Sciamano i vip e arrivano sulla terrazza sopra la Loggia dei Lanzi per la cena «officiata» da Giorgio Pinchiorri e Annie Feolde dell’Enoteca, anche loro in festa per 40 anni di fantastici successi, coi calici della Moleria Locchi che si riempiono del vino Stefano Ricci (anche questa un’anteprima mondiale) dalle cantine di un altro amico come Antonio Moretti. La Storia e l’Arte, complici, hanno anche loro applaudito.