Meningite, vaccini gratis per tutti. Ora si cercano all’estero

Stanno per finire e c’è bisogno di un milione di dosi

Meningite, l'assessore Saccardi a La Nazione (Foto Marco Mori/New Press Photo)

Meningite, l'assessore Saccardi a La Nazione (Foto Marco Mori/New Press Photo)

Firenze, 10 febbraio 2016 - Via libera alla vaccinazione di massa. Gratuita per tutti. Per circa un milione di persone (i già vaccinati sono poco più di 250mila). A partire dagli 11 anni e senza limitazioni di età. Anche se il vaccino non è stato testato sopra i 58 anni «non fa male, al limite offre una minore copertura», assicura l’assessore regionale al diritto alla salute Stefania Saccardi, ieri ospite a La Nazione per il filo diretto con i cittadini, dopo l’incontro a Roma con il ministro Beatrice Lorenzin.

L’arma per proteggersi dal menigococco C sarà la vaccinazione intensiva, dunque, che graverà per 30 milioni sulle casse regionali, anche se c’è la promessa di un contributo sostanzioso da parte del governo «per impedire che il germe si diffonda anche in altre regioni». Come spiega il parlamentare Pd Federico Gelli «i finanziamenti verranno individuati all’interno del Patto della salute che prevede misure proprio per intervenire in casi di emergenza come questa». Ai cittadini delle zone più colpite dalla meningite (Firenze, Empoli, Prato, Pistoia) vaccinarsi non costerà un centesimo. Bisognerà aspettare una decina di giorni di burocrazia, il tempo necessario perché la Regione scriva la delibera, la porti in approvazione e la pubblichi sulla Gazzetta Ufficiale.

Ma i vaccini ci sono? Questa è la preoccupazione più grande. Perché se quasi tutti i medici di famiglia sono rimasti a secco, e vengono riforniti con piccoli numeri di antidioto, l’Asl di Firenze ha un’autonomia fino al 18 febbraio, mentre l’sos è già scattato a Empoli e Prato, «dove ieri abbiamo fatto arrivare in emergenza rispettivamente 1000 e 500 dosi», dice Saccardi, convinta che entro fine settimana arriveranno «i 100mila vaccini Pfizer che abbiamo rastrellato in Francia e, subito dopo, i 40mila che Gsk sta facendo validare». Resta il fatto che per arrivare a un milione, ce ne vuole.

«L’agenzia italiana del farmaco ha fatto partire una ricerca urgente in tutto il mondo, contiamo di trovarli: la stessa agenzia si è offerta di portare avanti le trattative per l’acquisto e contrattare sul prezzo», spiega l’assessore.

Vero è che i vaccini che saranno rintracciati in qualsiasi area del mondo, anche se identici a quelli italiani, ma molto spesso differenti, devono subire un lungo processo di validazione che viene effettuato al centro di Londra. Mentre per i vaccini di nuova produzione, messa in moto da Gsk, bisognerà aspettare almeno maggio. Dunque gambe in spalla. Non si cerca più soltanto il tetravalente che protegge dal meningococco di tipo A, C, W e Y, ma anche quello monovalente contro il meningoccocco C, «dato che ancora non sono state registrate significative mutazioni del batterio», spiega la direttrice del centro di Immunologia del Meyer, Chiara Azzari.

A far prendere la misura d’emergenza l’escalation di contagi, che nel 2016 ha subito un’accelerazione, soprattutto negli ultimi giorni. In tutto i casi di infezione dall’inzio dell’anno sono stati 12: 10 da meningococco C, uno da meningococco B, uno W, concentrati nell’rea della valle dell’Arno.

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