Travolto da un pirata della strada. "Chi sa qualcosa parli"

La famiglia di Massimo De Stefano si appella al senso civico dei fiorentini. "Non è possibile che nessuno abbia visto niente"

Massimo De Stefano

Massimo De Stefano

Firenze, 3 ottobre 2015 - “Lo so che, se anche venisse beccato, il pirata della strada che mi ha ridotto in questo stato non finirebbe in galera. Invece, dovrebbe andarci subito per tentato omicidio”. Massimo De Stefano parla dal suo letto d’ospedale a Santa Maria Nuova. È fortunato ad esser vivo. Perché se l’è vista davvero brutta. “Il 26 settembre, all’una meno un quarto, stavo percorrendo col motorino via Ponte alle Mosse – racconta Massimo -. Ero sulla corsia regolare, mentre accanto a me, sulla preferenziale, procedeva una vecchia Bmw grigia”. A un certo punto, per schivare i birilli sistemati per un cantiere, la Bmw ha improvvisamente sterzato a sinistra per immettersi nella giusta corsia. E in questa manovra scellerata ha travolto in pieno Massimo.

“Non riuscivo a respirare, ma ho potuto vedere che il conducente della Bmw, che indossava pantaloni scuri, si è fermato ed è sceso per guardarmi, pur se a debita distanza. Ha visto che non respiravo e se l’è data a gambe”. “La cosa sconvolgente è che nessuno ha visto niente”, si scalda il fratello Gino, che con Massimo gestisce un salone di parrucchiere che si trova a pochi passi dal luogo dell’incidente.

Speriamo che leggendo queste righe il pirata abbia un sussulto di umanità. Massimo, papà di due bambini, di cui uno di pochi mesi, ha riportato numerose fratture multiple in tutto il corpo. Ha subìto addirittura lo schiacciamento del polmone. Lasciato l’ospedale, dovrà affrontare un lungo e doloroso cammino di riabilitazione. Per non parlare poi dei danni professionali e economici. Ci vorrà molto tempo prima di rivederlo, sorridente, con le forbici in mano.

"Chi ha visto qualcosa, per favore, parli", dice Gino De Stefano. Per trovarlo, basta andare nel negozio di parrucchiere di via Ponte alle Mosse, angolo piazza Puccini. "Ogni testimonianza può essere fondamentale". 

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