Grandinata, i monaci di San Miniato al Monte: "Serve aiuto per il restauro delle vetrate"

La grandine di venerdì scorso ha causato diversi danni alla facciata della basilica e dell'abbazia / ROSSI: "VIA AI PRIMI FINANZIAMENTI ALLE FAMIGLIE" / "ALMENO 500MILA EURO DI DANNI ALL'ORTO BOTANICO" / IL SOPRALLUOGO ALL'ORTO BOTANICO-FOTO / UN MILIONE E MEZZO DI DANNI NEI MUSEI / NARDELLA: "NON ENTRATE NEI PARCHI TRANSENNATI" / SCUOLA DON MILANI / ANCONELLA / BOBOLI DEVASTATO / TROMBA D'ARIA SCONVOLGE FIRENZE / LA CITTA' DOPO LA GRANDINATA / GRANDINE COME NEVE / SALONE DEI 500 / PALAZZO VECCHIO / MERCATO DI SAN LORENZO / BIBLIOTECA NAZIONALE / VIA RICASOLI / ORTO BOTANICO/-CIMITERO DEGLI INGLESI / SAN MINIATO

Vetrate della facciata dell'abbazia di San Miniato in frantumi (foto Ansa)

Vetrate della facciata dell'abbazia di San Miniato in frantumi (foto Ansa)

Firenze, 23 settembre 2014 - monaci della romanica abbazia di San Miniato al Monte chiedono, con "vivo imbarazzo" un contributo economico per aiutarli a riparare i danni provocati dalla tempesta che ha colpito Firenze venerdì scorso. Gli "scarni bilanci" della comunità non consentono di sostenere le spese ed è necessario ricucire il prima possibile "le orrende lacerazioni sulle vetrate della basilica e dell'abbazia" e mettere al riparo i beni custoditi al loro interno. Questo l'appello rivolto dai religiosi a quanti amano il loro monastero. 

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"Fra le più dolorose conseguenze" del maltempo che ha ferito "il prezioso tessuto storico e artistico della nostra città - scrivono sul sito dell'abbazia dove sono riportate le indicazioni per le donazioni -, vi è la rottura delle vetrate di tutte le finestre monumentali della facciata romanica della basilica e delle bifore neogotiche del Palazzo dei Vescovi, l'edificio duecentesco che ospita la raccolta d'arte sacra dell'abbazia e altri ambienti vitali della nostra comunità. In ognuna di queste finestre sono innumerevoli i tondi di vetro soffiato risalenti al primo Novecento andati distrutti dalla furia della sassaiola ghiacciata che in molti casi ha pure divelto l'originale intelaiatura a piombo che teneva ferme in uno splendido reticolo geometrico i dischi vitrei. Il restauro, che già a suo tempo avevamo a nostre spese affrontato per due delle sei bifore dello stesso Palazzo si annuncia tanto necessario quanto costoso in una misura che ben difficilmente i nostri scarni bilanci potranno sostenere. Per noi monaci, abituati dalla Regola di san Benedetto a vivere esclusivamente del lavoro delle proprie mani, è motivo di vivo imbarazzo chiedervi un soccorso economico, ma in questo doloroso e imprevedibile accadimento ci permettiamo di domandare alla vostra generosità e al vostro amore per San Miniato al Monte un aiuto"

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