Rossi domani firmerà lo stato d'emergenza. Un milione di euro di danni solo all'acquedotto

Il sindaco Nardella segue lo sviluppo della situazione da Londra. E Confagricoltura attacca il Comune: "Tragedia annunciata, gli alberi urbani vanno sostituiti ogni 50 anni"

Un palazzo danneggiato al Gignoro (foto Giuseppe Cabras/New Pressphoto)

Un palazzo danneggiato al Gignoro (foto Giuseppe Cabras/New Pressphoto)

Firenze, 2 agosto 2015 - Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi firmerà già domani, lunedì, la dichiarazione dello stato di emergenza. Lo annuncia la Regione Toscana con una nota spiegando che Rossi stamani si è messo in contatto con il sindaco Dario Nardella per fare il punto della situazione prodotta da un evento che, nel suo sviluppo, ha attraversato tutta la Toscana a partire dall'Elba. Tra le ipotesi esaminate anche la possibilità di utilizzare i profughi ospitati in Toscana per i primi interventi di pulizia e ripristino, utilizzando anche la convenzione attivata con Inail per l'assicurazione per lavori di pubblica utilità. Tecnici comunali e regionali ne stanno esaminando la fattibilità. Continuano intanto i sopralluoghi per valutare i danni e individuare i primi interventi. Nei prossimi giorni si procederà una stima più puntuale dei danni. Nardella aveva scritto un tweet da Londra, dove si trova in vacanza con la famiglia (ma secondo fonti di Palazzo Vecchio starebbe cercando un volo per tornare a Firenze già oggi pomeriggio) per annunciare la richiesta dello stato di emergenza.

Intanto c'è chi attacca: è il caso di Confagricoltura, che parla di "tragedia annunciata". “Le cadute degli alberi potevano essere prevenute se l’amministrazione comunale avesse fatto in questi anni una seria programmazione di riqualificazione del patrimonio verde pubblico dei viali e delle strade - dice Francesco Mati, presidente Federazione florovivaistica nazionale di Confagricoltura e presidente del distretto pistoiese - Confagricoltura, insieme all’Università chiede da anni questa programmazione, che avviene in quasi tutti i Paesi europei”. Secondo Mati, “gli alberi urbani andrebbero sostituiti ogni 50 anni altrimenti diventano pericolosi. Di fronte all’evidenza di eventi rischiosi che si ripeteranno, il Comune deve avere il coraggio di abbattere questi alberi (piantandone altri nuovi) e chi tenta di ostacolarne l’abbattimento per questioni nostalgiche dovrebbe assumersi la propria responsabilità civile e penale. Il Comune deve intervenire pianificando seriamente una riqualificazione del patrimonio arboreo urbano della città, il rischio è quello di una tragedia annunciata”.

Per quanto riguarda Publiacqua, dopo una notte e una mattina di lavoro all’impianto dell’Anconella (foto sotto, che, oltre a Firenze, serve anche il Chianti, Prato e la Piana) si contano i danni. Tecnici e personale sono stati impegnati nella serata di sabato nei primi interventi d’emergenza che hanno consentito di ripristinare l’operatività in emergenza dell’impianto restituendo l’acqua nelle case dei cittadini di Firenze gradualmente. Verso la mezzanotte pompe a pieno regime e acqua garantita in tutte le zone della città ed anche nei comuni limitrofi. Nella mattina di domenica via ai lavori di sgombero degli alberi abbattuti per ripristinare la viabilità interna dell’impianto. Danni ingenti alla copertura della Centrale di Spinta, dove il personale ha riattivato subito la funzionalità riparando con teloni provvisori i quadri elettrici esposti alla pioggia. Un danno strutturale enorme per uno dei centri nevralgici dell’Anconella ed anche per un’opera di architettura industriale di rilievo che in passato aveva ricevuto premi e riconoscimenti internazionali proprio per il suo carattere innovativo.

Danni all'impianto dell'Anconella

Danneggiata anche la Palazzina Marcucci dove si trovano alcuni uffici dell’azienda e dove una parte del tetto è stato colpito dalla caduta di un pino mentre il vento ha divelto le vetrate della torretta. Danneggiato da un albero anche il contatore generale del gas dell’impianto e danni si registrano anche alla copertura della nuova sala telecontrollo dell’impianto terminata appena a metà luglio. In totale danni stimati per oltre un milione di euro ma nonostante questo, come detto, Anconella già pienamente operativa dalla mezzanotte di ieri e già allestiti i percorsi di sicurezza per renderlo accessibile al personale amministrativo per la mattina.

E anche Marco Stella, coordinatore fiorentino di Forza Italia, se la prende con il Comune, in particolar modo con il Firenze alert system, il servizio di protezione civile in funzione da fine dicembre che prevede un avviso telefonico in caso di allerta meteo. "Possiamo dire che il sistema non funziona - dice Stella - Non ha funzionato nel marzo di questo anno quando si è abbattuto su Firenze un nubifragio e non ha funzionato ieri, ci domandiamo: a cosa serve?". "Sicuramente il servizio è utile, ma per essere utile deve funzionare. Perché ieri non ha funzionato? - si chiede Stella - A marzo ci è stato detto che non era vera emergenza, ricordo però che il vento quel giorno superò i 100 km orari e sradicò 260 alberi, ieri ancora peggio: i danni sono incalcolabili. Ieri ci sono stati alberi abbattuti, case danneggiate. cantine allagate, macchine distrutte e tetti divelti. E il Comune non avrebbe avuto in questo caso il dovere, attraverso il sistema di allerta, di avvertire i fiorentini dell'arrivo del nubifragio? - evidenzia il coordinatore di Forza Italia -. Il servizio nasce per avvisare i fiorentini per le possibili emergenze, dai terremoti agli eventi legati al rischio idrogeologico, dagli eventi atmosferici fino ad altri particolari pericoli sul territorio comunale, con messaggi mirati registrati ad hoc dal sindaco. Ieri era il giorno giusto per usare l’avviso ai cittadini tramite il servizio raggiungendoli al telefono, ma nessun telefono a Firenze è squillato. Vogliamo sapere perché non ha funzionato". Il sistema di allerta "è messo a punto da una società privata, abbiamo già pagato il servizio? Noi crediamo nella prevenzione e anche nell’educazione a gestire i momenti di crisi, per questo - aggiunge Stella - rimaniamo favorevoli a sistemi come quelli di avvisare i cittadini, a patto che si utilizzino quando serve. Ci chiediamo inoltre: il Comune ha un’assicurazione per gli eventi atmosferici eccezionali? Vorremmo stavolta risposte chiare dalla giunta. Chi ha avuto danni, pensiamo ad esempio alle tante auto danneggiate dalla caduta degli alberi, farà causa al Comune. A pagare saranno i cittadini?”, conclude.

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