Il caso Maggio Musicale, «La Cgil non è il partito del no; a Nardella dico: sappia ascoltarci»

Teatro dell'Opera, scuola infanzia alle coop, notte bianca: frecciate di Fuso (Cgil) / MAGGIO, UNA "PRIMA" IN FORMA RIDOTTA / LA PROTESTA FUORI DAL TEATRO / IL RED CARPET: FOTO

Mauro Fuso, segretario della Cgil (Germogli)

Mauro Fuso, segretario della Cgil (Germogli)

Firenze, 28 aprile 2015 - Il Maggio, i pomeriggi delle materne appaltati alle cooperative, la notte bianca il 30 aprile che svilisce la festa del Primo maggio: il segretario della Camera del lavoro, Mauro Fuso, ribatte a chi accusa la Cgil di remare sempre contro.

Fuso, la Cgil è diventata il partito del no?

«Non è vero che diciamo no a tutto. Le singole vicende vanno distinte, nel merito».

Bene, partiamo dal Maggio: i 50 dipendenti passeranno ad Ales ma non perdono il posto...

«Certo. Intanto dico che per noi, per i lavoratori, lo sciopero è l’ultima carta da giocare. Non la prima. Poi ricordo che la Cgil ha sempre cercato di difendere il Maggio, perché vogliamo bene al Maggio, alla città e proprio per questo a suo tempo ci schierammo contro la proposta di liquidarlo».

D’accordo. Ma ai lavoratori in esubero è assicurato il posto in Ales...

«Quei lavoratori, nel passaggio dalla Fondazione ad Ales, andranno a fare altro. Allora: si tratta di verificare cosa faranno e se le condizioni normative ed economiche verranno mantenute. Noi vorremmo che lo fossero, vediamo in che misura. Per questo motivo, anche alla luce dell’incompatibilità di Nardella – che in questo caso riveste sia i panni di chi licenzia che di colui che deve fare da terzo, per mediare nella vertenza – chiediamo che la vicenda sia trattata sul tavolo del ministero».

Tutto ciò giustifica lo sciopero?

«Rispondo ricordando cosa è accaduto per i lavoratori di Opera laboratori nei musei. Anche lì avevamo proclamato lo sciopero. Ma appena la clausola sociale è stata garantita, è stato revocato. Lì il dialogo ha vinto».

Quindi?

«Quindi ribadisco che non c’è una ostilità preconcetta della Cgil sulle questioni».

Scusi Fuso, c’è chi accusa la Cgil di fare politica, di cercare comunque visibilità.

«A far bene il sindacato ormai si passa per quelli che fanno politica. Noi diciamo la nostra, sul merito delle cose. Ho letto anche le accuse di Nardella. Certo, se prendere posizione significa fare politica, allora la Cgil fa politica. Io dico invece che fa solo il proprio mestiere di sindacato».

Non è che siete condizionati dal movimentismo della Fiom?

«Nella Cgil non manca la dialettica interna. Ma qui la Fiom non c’entra proprio nulla. Siamo di fronte a problemi che nulla hanno a che vedere con i metalmeccanici...».

La Notte Bianca che oscura il Primo maggio appare a molti un’accusa fuori luogo. La Notte Bianca c’è da 5 anni a Firenze.

«Infatti. Non abbiamo cambiato idea rispetto a quando fu istituita. Noi diciamo: vuoi fare la notte bianca il 30 aprile? Bene. Ma allora rispetta il Primo Maggio, dicendo che quel giorno il commercio chiude. In segno di rispetto per il lavoro. Se invece Palazzo Vecchio vuole la notte bianca il 30 aprile e il commercio aperto anche il Primo Maggio non siamo d’accordo. Aggiungo che proprio Nardella, da deputato, era stato artefice di una proposta di legge che garantiva 13 festività. Noi ci accontenteremmo di otto...».

L’ultimo nodo: l’appalto del servizio pomeridiano nelle materne alle cooperative.

«L’assessore Giachi si fa portatrice di un cambiamento di modello. Il servizio di mattina lo fa il Comune coi propri dipendenti, il pomeriggio si appalta alle coop. Tutto ciò per problemi di domanda e di risorse. Noi suggeriamo una strada un po’ diversa: proviamo a mantenere il servizio tutto pubblico, mattina e pomeriggio, in una parte delle scuole. Nell’altra parte di scuole cambiamo, con il modello Giachi. E verifichiamo i risultati. Questo perché la Cgil ritiene che quello di Palazzo Vecchio sia un modello del tutto opinabile e quindi da verificare».

Ieri, nel frattempo, si è svolto alla Città Metropolitana di Firenze un ulteriore incontro del tavolo procedurale sul Maggio Musicale tra la Fondazione, le organizzazioni sindacali e la Direzione Lavoro della Metrocittà. La Fondazione ha avanzato ufficialmente un'ulteriore proposta di natura economica. Non uniforme la reazione dei sindacati. La Cgil non ha revocato lo sciopero. Le parti hanno comunque fissato nuove date per incontrarsi il 30 aprile alle ore 14 e il 6 maggio alle ore 10.

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