Luxury Conference, Firenze capitale del lusso e del design: chiavi della città alla guru Menkez

Il Salone dei Cinquecento incanta i delegati. Il saluto di Nardella

Karl Lagerfeld a Palazzo Vecchio: il suo intervento è stato molto applaudito. Il sindaco Nardella consegna le chiavi della città a Susy Menkez

Karl Lagerfeld a Palazzo Vecchio: il suo intervento è stato molto applaudito. Il sindaco Nardella consegna le chiavi della città a Susy Menkez

di LAURA GIANNI

Firenze, 23 aprile 2015 - Salone dei Cinquecento, Palazzo Vecchio: trionfo di sfarzo e bellezza che ha lasciato a bocca aperta molti dei delegati della Luxury Conference di Condé Nast International. E difatti, nonostante l’interesse degli interventi, per qualcuno è stato difficile resistere alla tentazione di scattare almeno una foto con lo smartphone alla location. Perfino Jonathan Ive, il super designer che ha firmato i successi di Apple, dall’iPod passando per iPhone e iPad, non ha trattenuto una battuta: «non ho mai parlato in una sala che ha un soffitto più interessante del pubblico». Più che uno spot, davanti all’elegantissima platea di vip.

Applausi. Indicativo il sorriso di Suzi Menkez, faro della moda che ha organizzato questa due giorni sul lusso e che in quel momento stava intervistando il guru della tecnologia e Marc Newson, suo coautore dell’atteso Apple Watch: il suo legame con Firenze è più che noto. «Grazie Suzy, conosciamo la tua passione e amore per la nostra città – ha esordito il sindaco Dario Nardella, che si è rivolto in inglese al prestigioso parterre – Siamo orgogliosi di ospitare questo evento a Firenze, patrimonio dell’Unesco e culla del Rinascimento. E’ naturale per la nostra città ospitare una manifestazione come questa: la moda, praticamente nata qui negli anni Cinquanta con le prime sfilate a palazzo Pitti, non è solo un business ma è cultura, relazioni internazionali, bellezza, creatività, economia». Nardella, da sindaco metropolitano, ha anche ricordato la qualità del prodotto manifatturiero locale: il tessile fiorentino (e pratese), il calzaturiero valdarnese, la pelletteria di Scandicci; ha sottolineato il legame con l’alta moda testimoniato da istituti specializzati e da corsi di laurea e non ha mancato di citare il Museo del Costume e quelli delle maison Gucci e Ferragamo.

«Blindatissimo», il salone delle meraviglie. Off limits per chiunque non fosse accreditato, controllato a ogni accesso da security discreta e gentile ma inflessibile. Del resto, nel programma compariva, oltre al gotha della moda, anche il premier Renzi, assente più che giustificato dalla stessa Menkez: «Come avete visto Renzi non c’è, è in una riunione che riguarda il Mediterraneo. Nei nostri cuori siamo con lui che sta cercando di risolvere questa tragedia». Un battito di mani, lieve e misurato, e via con i lavori della kermesse focalizzati sul rapporto tra nuove tecnologie, social media e lusso. «Stiamo attraversando una grande trasformazione, anche con i social media che portano degli sconosciuti a diventare celebrità. Il lusso non riguarda solo orologi e gioielli – ha introdotto Menkes – Oggi parleremo di hard luxury, viviamo in un’era in cui anche gli hardware fanno parte del lusso».

Il G500 della moda va: interventi prestigiosi, Ferragamo, Hermes, Tiffany, Burch, Berluti e altri, culminati nel pomeriggio nell’intervista al solitamente schivo Karl Lagerfeld. Un successo. Per l’edizione 2016 ci sono già 300 prenotazioni. Con queste premesse, la città non può che candidarsi al bis. Intanto, Susy Menkez, dopo il Fiorino d’Oro avuto dall’allora sindaco Renzi, ha ricevuto anche le chiavi della città da Nardella nella sala di Cosimo I. Il sindaco ha brevemente illustrato alla giornalista alcune curiosità relative alla riproduzione delle chiavi delle porte cittadine e della tartaruga simbolo mediceo.

E oggi la conference replica. E rilancia.

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