Voragine lungarno, ecco come chiedere i danni

I consigli delle associazioni dei consumatori

La voragine sul lungarno (foto Marco Mori/New Pressphoto)

La voragine sul lungarno (foto Marco Mori/New Pressphoto)

Firenze, 26 maggio 2016 - "Chi ha ricevuto danni, visto che ad ora non si sa ancora se la responsabilità sia stata del Comune o di Publiacqua per il tubo che si è rotto sotto il marciapiede, è bene che li pretenda da entrambi". Questo il consiglio di Vincenzo Donvito, presidente dell'Aduc, a chi ha subito danni per la voragine che si è aperta mercoledì mattina su lungarno Torrigiani a Firenze.

Come fare? "Mandando una raccomandata A/R di messa in mora in cui si intima il pagamento dei danni (meglio se specificati da una perizia tecnica). Attenzione a non farsi scaricare nell'avere rapporti con le loro assicurazioni che sicuramente entreranno in gioco per cercare di far pagare il meno possibile i loro clienti e prendere per disperazione (tempi e trattative estenuanti) i malcapitati. I danneggiati devono pretendere il pagamento da chi ha danneggiato, che può prendere i soldi dove vuole, e quindi evitare di trattare con gli esperti del risparmio anche di fronte alle evidenze più lampanti. Per il Comune basta scrivere al sindaco".

Spiega l'Aduc: "Un breve commento sul fatto: se Publiacqua usasse i suoi utili economici più per la manutenzione che per distribuirli ai suoi soci (il principale è il Comune di Firenze), forse certe cose potrebbero non accadere o comunque i danni potrebbero essere molto più limitati. Un velo pietoso sulla figuraccia mondiale che la nostra città ha fatto per lo stato del suo assetto urbano.

Sulla questione interviene anche la Federconsumatori: "Tutti dicono di volere accertare le responsabilità. Bene. Lo si faccia seriamente e velocemente. Chi ha subito danni deve essere risarcito. Non si può tacere che a fronte di tariffe tra le più alte in Italia e agli utili, 29 milioni di euro nel 2015, non si faccia la manutenzione necessaria per escludere questi eventi".

"Non solo sarebbe importante che i Comuni che in questi anni si sono divisi il 60% degli utili, il resto va al socio privato, rimettessero quelle risorse nel sistema idrico e non le utilizzassero per altri scopi. Sarebbe un bel segnale di rispetto verso i cittadini - continua l'associazione dei consumatori -. A breve sarà ridiscusso il sistema tariffario, chiediamo una garanzia precisa, da parte dell'Autorità Idrica Toscana in primis e dallo stesso sindaco Nardella, che i danni, i risarcimenti ai cittadini e tutti i costi del ripristino del Lungarno Torrigiani non siano assolutamente computati sulle tariffe. Non ci accontiamo dell'invito del sindaco al gestore di non far ricadere nelle tariffe i 5 milioni di danni o quanti saranno. Se ciò avvenisse sarebbe una beffa per tutti gli utenti di Publiacqua".

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