Cambia il clima. Cosa facciamo?

Lettere al direttore. Risponde Pier Francesco De Robertis, direttore de La Nazione

Pier Francesco De Robertis, direttore della "Nazione"

Pier Francesco De Robertis, direttore della "Nazione"

Firenze, 30 novembre 2015 - Caro direttore, in questi giorni inizia a Parigi la conferenza per il clima, un tema sul quale è davvero difficile fare chiarezza. Tra catastrofisti e non, è difficile capire chi ha ragione. C’è da augurarsi però che qualcosa cambi davvero.

Manrico Parini, Pisa

CARO PARINI, purtroppo i cambiamenti climatici sono una realtà difficilmente contestabile. I cambiamenti sono così rapidi che è addirittura facile ripercorrerli con la memoria, e andare con il pensiero agli inverni di quindici/venti anni fa, certamente più rigidi degli ultimi. Le conferenze sul clima che si sono svolte negli ultimi anni hanno spesso fatto un buco nell’acqua, perché inquinare costa molto meno che non inquinare, e specie i paesi in via di sviluppo non guardano tanto per il sottile. Come d’altra parte fanno anche Stati Uniti e Cina, che invece sono grandi potenze. Penso che questa di Parigi sia davvero l’ultima occasione per intraprendere uno sforzo deciso verso la riduzione dei gas serra, e credo che i grandi paesi finora rimasti un po’ alla finestra, tipo appunto Usa e Cina, debbano finalmente fare la loro parte e assumere impegni precisi.

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