Foligno, torna l’incubo “mostro”

Risponde il direttore

L'editorialista de La Nazione Marcello Mancini

L'editorialista de La Nazione Marcello Mancini

Firenze, 21 agosto 2014 - CARO DIRETTORE, il padre di una delle due vittime del ‘mostro di Foligno’ Luigi Chiatti ha detto di aver perdonato l’assassino di suo figlio. Ma se Chiatti tornasse libero (dal 2015) e colpisse di nuovo? Egli stesso disse che farebbe ancora ciò che commise vent’anni fa. Cosa direbbe lo Stato ai genitori di una eventuale terza vittima?

Alberto Leoncini, Pieve a Nievole

 

RISPONDE IL DIRETTORE MARCELLO MANCINI

E’ CURIOSO come la legge, vista dalla parte dell’opinione pubblica, in Italia non sia uguale per tutti. La severità che siamo pronti a invocare a gran voce per reati gravi, che coinvolgono magari l’odiata classe politica - che, beninteso, merita la punzione dovuta - non ha la stessa intensità che andrebbe usata verso chi si è macchiato di orrori come il Mostro di Foligno. Per il quale, scommetto che ci saranno mozioni di pietà, sorde agli inquietanti segnali che Luigi Chiatti sta mandando dal carcere. Non ultima, la lettera a un compagno di cella, nella quale ammette di essere ancora tormentato da incubi attraversati da figure infantili. Spero che ci sia una mano più forte della legge - che stabilisce la fine pena per il 2015 - in grado di fermare la scarcerazione di un uomo che tutto fa supporre sia ancora pericoloso. Non c’è bravura di avvocati, né virtuoso cavillo legale che possano rimettere in libertà il killer di bambini, se non in condizioni di assoluta sicurezza che, allo stato delle cose, pare proprio non ci siano. 

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