Bruno, il cantore dello scuolabus. "Leggo favole per riempire i vuoti"

Ex geometra, intrattiene i bimbi che vanno a scuola

Bruno Magnolfi, 60 anni, appoggiato alla scuolabus  con in mano  il libro «Favole al telefono» di Gianni Rodari

Bruno Magnolfi, 60 anni, appoggiato alla scuolabus con in mano il libro «Favole al telefono» di Gianni Rodari

Firenze, 14 febbraio 2016 - TRA UNA SOSTA, una frenata e uno scossone, Bruno fa volare la fantasia dei bambini che hanno la fortuna di viaggiare sullo scuolabus su cui lui fa servizio. Così, un momento di routine di per sé fatto di sbadigli o poco più si trasforma in qualcosa di appassionante, di magico. Scalda il cuore la storia di Bruno Magnolfi. 60 anni, ex geometra, da quattro anni è dipendente del consorzio Zenit. Fa l’educatore e, in particolare, si occupa di una cinquantina di bambini che ogni giorno da Coverciano devono raggiungere la scuola a Settignano. Li aspetta alla fermata, li fa salire sul pulmino e li ‘consegna’ alle maestre. Tutto qui? Neanche per sogno.

Durante il tragitto Bruno legge piccoli racconti e filastrocche. I bambini sono entusiasti. Fanno domande, chiedono di rileggere una storia che li ha particolarmente colpiti. I più grandicelli si fanno avanti per leggere a voce alta. HANNO dai 3 ai 10 anni gli studenti che viaggiano su questo scuolabus speciale. Si tratta del numero 26. Ma per due giorni a settimana Bruno viaggia anche sul 13. «La mia specialità è riempire i vuoti – sorride –. Lo scuolabus viaggia per la città continuamente, ma fa anche molte soste. Ecco, in quei due-tre minuti i bambini sarebbero portati ad alzarsi e a fare confusione. Invece io li tengo buoni leggendo loro brevi storie di una paginetta. Due minuti soltanto, ma preziosi». I bambini stanno attenti. E capita che la mamma che arriva di corsa ascolti mezza frase della storia. Quel tanto che basta per fare un sorriso a Bruno e chiedergli che cosa sta leggendo. «PENSARE che tutto è nato per caso – racconta questo moderno cantore –. Una bambina lasciò sullo scuolabus un libro. Si trattava della favola ‘Il mostro peloso’». Per Bruno, laureato in filosofia e con la passione della scrittura, è stato naturale aprire quel volumetto e iniziare a leggerlo ai bambini. Un successo. Se l’anno scorso Bruno si è sbizzarrito con le filastrocche di Rodari, stavolta la scelta è caduta su ‘Favole al telefono’, sempre di Rodari.

«I bambini passano mediamente 20 minuti sul pulmino. Alcuni addirittura 45. Un sacco di tempo perso. Sforziamoci di renderlo utile. Si potrebbe anche fare un coro o metter su una ‘canzoncina degli scuolabus di Firenze’». Per i bambini della scuola Desiderio da Settignano Bruno è un’istituzione. «Quest’estate – racconta Giovanni, un genitore, – mio figlio Lorenzo ha sentito all’improvviso nostalgia di Bruno. Per lui, le letture durante il tragitto casa scuola sono un rito irrinunciabile. È molto affezionato a questo signore così buono e appassionato».

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