La vendemmia degli stressati

La lettera

L'editorialista de La Nazione Marcello Mancini

L'editorialista de La Nazione Marcello Mancini

Firenze, 30 agosto 2014 - CARO DIRETTORE, tutti a insultare Sting per la sua idea (da popstar planetaria) di far pagare 260 euro al giorno i fan o gli stressati che vogliano andare a raccogliere l’uva o le olive nel suo podere in Toscana. Sembra più scozzese che inglese, è vero, ma sta mostrando come in Italia anche la sola terra possa portar soldi. C’è da imparare, altro che critiche. Maristella Losetti, via mail

Risponde il direttore Marcello Mancini

E’ SICURAMENTE un esempio intelligente di «investimento» sulla terra, quello di Sting. Un’idea che comunque si arricchisce della notorietà del personaggio e che da questo trae il successo. Voglio dire che chiunque altro si sarebbe preso contestazioni più dure per una trovata del genere, dunque non condivido la sua ammirazione verso il cantante che ha trovato il modo di portare soldi alla terra. L’agricoltura, come del resto altri settori dell’economia, vive una crisi drammatica che sarebbe semplicistico pensare di poter risolvere con un colpo di fantasia. Serve una strategia organica e non basterebbe l’impegno di un singolo. Certo, non potrà aiutare la ripresa, il piano del Paesaggio pensato dalla Regione Toscana, che imprigiona l’espansione dei vigneti con una catena di vincoli. Non credo che le frane siano favorite dalle vigne, come invece la Regione pare teorizzare. Una tradizione di secoli smantellata da una tesi. A me pare un passo indietro rispetto a una decente idea di sviluppo, che salvi il territorio e non penalizzi la nostra economia.

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