Tagli alla sanità, la Regione salva il Meyer; tre Asl più l’«ospedalino». E parte il superticket

Sanità, ecco come saranno ridistribuite le risorse

L'ospedale Meyer

L'ospedale Meyer

di Pino Di Blasio

Firenze, 31 ottobre 2014 - Otto milioni di euro risparmiati con il taglio dei consiglieri regionali (da 55 a 40) e degli assessori (da 10 a 8). Poi la spending review passerà alla cancellazione delle spese improduttive, alla vendita di partecipazioni societarie, alla riduzione dei dirigenti nelle agenzie regionali. «Ma la dimensione della manovra - avverte il presidente della Toscana, Enrico Rossi - è tale che dovremo intervenire anche sulla sanità. Nonostante due anni di tagli, abbiamo una sanità al vertice negli esiti delle cure ospedaliere». Prima a Roma, poi ai membri della commissione sanità in consiglio regionale, il governatore Rossi ha riepilogato la sua riforma dopo che il Governo ha confermato che si aspetta 4 miliardi di risparmi dalle Regioni. Alla Toscana tocca quindi «sforbiciare» 300 milioni di euro dai bilanci, con la revisione della spesa si copre una piccola percentuale della somma. «Per questo insisterò sulla rivoluzione della qualità del servizio sanitario regionale - ha detto Rossi alla commissione presieduta dal pd Remaschi, che ha varato anche il piano sanitario per il consiglio del 4 novembre - con una proposta di legge collegata alla finanziaria, da approvare entro l’anno. La legge consegnerà a tre commissari l’incarico di predisporre l’unificazione organizzativa del sistema in tre aziende di area vasta, a cui si aggiungerà il Meyer. Se aspettiamo, verremo travolti».

E’ la conferma della riduzione da 16 aziende sanitarie a tre più il Meyer: aggiunto dopo le polemiche sul trasferimento di cardiorchirurgia pediatrica all’Opa di Massa, dove il reparto è diventato un’eccellenza. Da qui «il contentino» all’ospedalino fiorentino, che resterà azienda autonoma e che da domani sarà guidato dal commissario Alberto Zanobini, che prende il posto del direttore uscente Tommaso Langiano. I risparmi di 13 direttori generali e altrettanti direttori amministrativi (resteranno i direttori sanitari nelle aziende sanitarie attuali) non saranno sufficienti lo stesso. «Cosa dovremmo fare? - ha chiesto Rossi ai commissari - Tagliare i 130 milioni di extra Lea, gli 80 milioni del trasporto sociale, i 10 milioni per i disabili, i 3 milioni per i lettori ottici dei malati di Sla, il milione per le parrucche oncologiche? Sarebbe uno scandalo. Non lo è chiedere aiuto a chi ha di più». E’ l’ulteriore conferma della ricetta del governatore di chiedere i superticket ai redditi elevati per le prestazioni chirurgiche ospedaliere. Ritorna l’idea dell’assessorato, da limare ulteriormente, per superare le resistenze all’interno della giunta Rossi. Perché i superticket non piacciono a diversi consiglieri e nemmeno al vicepresidente Stefania Saccardi.

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