Juliet Letters, fascino d'autore

Il lavoro di Elvis Costello e del Brodsky Quartet rivive grazie a Letizia Dei e al Quartetto Aphrodite

Letizia Dei e Quartetto Aphrodite

Letizia Dei e Quartetto Aphrodite

Firenze, 31 gennaio 2015 _ The Juliet Letters, album concept scritto da Elvis Costello e dal Brodsky Quartet all'inizio degli anni '90 rivive a Firenze. L’Associazione Aphrodite, in collaborazione con Il Popolo del Blues e Music Pool propone per la prima volta in città la rappresentazione della suite di canzoni, per voce e quartetto d’archi. Protagoniste il soprano Letizia Dei e il Quartetto Aphrodite (Luisa Bellitto, I violino; Fanny Ravier, II violino; Camilla Insom, viola; Marilena Cutruzzulà, violoncello). L'appuntamento è stasera alla Sala Vanni di Piazza del Carmine alle 21,30 info www.eventimusicpool.it  L’idea di quest’opera nasce in Costello leggendo la notizia di un professore di Verona che risponde alle lettere che da ogni parte del mondo vengono indirizzate a Giulietta Capuleti.  La scrittura in forma di lettera, immaginarsi ciò che questa può contenere (amore, odio, sofferenza, rabbia, gioia, morte), lo stretto rapporto che si crea fra colui che scrive e la persona a cui è indirizzata, sono tutti elementi che stimolano l’interesse e la passione di Costello per questo progetto.

Il grande cantautore inglese cerca subito la collaborazione di uno dei più famosi e coinvolgenti quartetti d’archi, The Brodsky Quartet, e alla fine del 1991 iniziano a lavorare insieme. In The Juliet Letters, ogni lettera/brano racconta, fra fantasia e realtà, un personaggio diverso. La sua vita, i suoi desideri, il suo carattere, il suo universo psicologico, vengono narrati dalla voce, amplificata emotivamente dalla perfetta “messa in musica”. In questa suite di canzoni si può riconoscere l'imprinting musicale di Costello: la sua continua ricerca  armonica, le melodie articolate e complesse e una scrittura dalla vena rock lucida e chiara. Ma troviamo anche la musica classica del quartetto d’archi che accompagna, sottolinea ed evidenzia ogni singolo passaggio testuale, contribuendo a formare nella mente di chi ascolta una scena chiara della vita di quell’individuo. The Juliet Letters è, di fatto, in assoluto uno degli esempi più riusciti di fusione tra musica classica e rock.