Ipotesi di truffa, maxi-sequestro delle Fiamme Gialle nel mondo degli ippodromi, coinvolta anche Firenze: 3 imprenditori denunciati

Imprenditori del mondo dell'ippica avrebbero indebitamente percepito contributi, utilizzandoli per fini personali

Controlli a tappeto della Guardia di Finanza

Controlli a tappeto della Guardia di Finanza

Firenze, 22 luglio 2014 - Sequestri per 57 milioni di euro: è l'operazione della finanza contro presunte truffe da parte di imprenditori e gestori di vari ippodromi, tra cui anche Firenze. Sono tre gli imprenditori, che tra il 2008 e il 2012 hanno avuto in gestione ippodromi di Firenze, Roma, Napoli e Siracusa, denunciati nell'ambito dell'inchiesta su una maxi truffa ai danni dello Stato legata ai contributi pubblici per l'ippica che oggi ha portato la guardia di finanza ha sottoporre a sequestro preventivo per equivalente, su decreto del gip di Firenze, beni immobili e conti correnti per oltre 57 milioni di euro. 

L'ipotesi è quella che i contributi pubblici siano stati utilizzati in realtà per fini privati. I sequestri sono su disposizione del gip del tribunale di Firenze, Angelo Antonio Pezzuti. Per un quinquennio gli ippodromi di Roma, Firenze e Napoli avrebbero percepito in maniera indebita contributi pubblici. Le attivita' investigative hanno portato alla luce una maxi truffa realizzata attraverso l'aggiramento della norma entrata in vigore nel gennaio del 2008, con cui e' stato disposto l'obbligo per gli enti erogatori (tra i quali anche l'Unione Nazionale per l'Incremento delle Razze Equine - Unire) di verificare le posizioni debitorie dei soggetti beneficiari di contributi pubblici  al fine di consentire l'accesso ai fondi solo a societa' che siano in regola con il pagamento delle imposte e dei contributi.

Secondo quanto scoperto dai baschi verdi, l'articolato sistema fraudolento attuato dal gruppo operante nel settore ippico, era imperniato secondo le Fiamme Gialle sulla creazione di una serie di societa', dislocate su tutto il territorio nazionale, utilizzate come 'schermo' per non fare apparire, nella procedura di assegnazione dei fondi pubblici, quei soggetti giuridici che nel tempo avevano accumulato cospicui debiti nei confronti dell'erario. Con l'ausilio di questo meccanismo le societa', riconducibili alle stesse persone denunciate, hanno gestito gli ippodromi piu' importanti del Paese per quasi un quinquennio nonostante la situazione di grave dissesto finanziario. Le somme indebitamente percepite sono state solo in minima parte utilizzate per la gestione degli ippodromi e lo sviluppo dell'attivita' ippica.

L'inchiesta aveva coinvolto anche un quarto imprenditore, deceduto pero' nel corso delle indagini. Secondo quanto emerso, per ottenere finanziamenti pubblici pur non avendone diritto poiche' gravati da debiti verso lo Stato, gli imprenditori avrebbero mascherato i conti in negativo della propria societa', la 'Ippodromi e citta' spa', spacchettandola in quattro societa' 'schermo', create ad hoc e incaricate della gestione degli ippodromi di Tor della Valle a Roma, di Agnano a Napoli, dell'ippodromo di Siracusa e di quelli Le Mulina e del Visarno a Firenze. In questo modo, nel quinquennio 2008-2012, gli imprenditori, pur avendo debiti per decine di milioni di euro con Equitalia e con l'Agenzia dell'entrate, avrebbero ottenuto finanziamenti per 57 milioni di euro. In base a quanto accertato dalla fiamme gialle, il denaro, che avrebbe dovuto essere destinato ai montepremi delle gare, al finanziamenti dei servizi televisivi gestiti all'interno delle strutture e alla manutenzione degli impianti, veniva speso per fini personali, come l'acquisto di ville e di auto di lusso. Per quanto riguarda la Toscana, sono stati sequestrati i beni delle societa' 'Ippodromi fiorentini' e 'Ippodromi Cascine', che hanno gestito i due ippodromi fiorentini fino al 2012. Il valore dei beni sequestrati e' di circa un milione di euro.

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